Effetto Draghi: compra auto o casa ora. Nei prossimi due anni costeranno di più

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 26 Gennaio 2015 - 13:41 OLTRE 6 MESI FA
Mario Draghi, presidente della Bce

Mario Draghi, presidente della Bce (foto Lapresse)

ROMA –Se volete, se potete fare un po’ di debiti per comprare una casa o anche più semplicemente un’auto, una moto o un divano, allora fatelo adesso. Nei prossimi mesi mesi pian piano e poi sempre più veloci i prezzi infatti aumenteranno. E un mutuo così come potete averlo oggi tra due anni non lo avrete più, sarà molto più costoso. E di qui a due anni almeno saliranno i prezzi dei bene durevoli, insomma dalla casa all’elettrodomestico.

E’ arrivato il momento di comprare ed investire, per chi ha soldi e persino per chi non ne ha. Ciascuno quanto può, se può: comprare oggi conviene, risparmiare conviene meno. E’ l’effetto Draghi. Sarà difficile da digerire, specie per un Paese di risparmiatori come l’Italia, ma il varo del Quantitative easing da parte di Francoforte pone idealmente fine a quello che possiamo definire il tempo del risparmio. Quel risparmio che ha, tra virgolette, salvato la nostra economia dalla crisi rischia infatti ora di invecchiare, marcire e soprattutto sgretolarsi se lasciato tale e deve, quasi necessariamente, abbandonare conti correnti e titoli di Stato per trasformarsi in investimenti e rischio. Per diciotto mesi al meno Bce lavorerà a far salire l’inflazione, quindi all’aumento dei prezzi, consumatore cittadino avvisato…

“L’Italia e l’Europa – scrive Sandra Riccio su La Stampa – sono i posti dove si risparmia di più. Fare le formiche ci ha salvato dal tracollo durante la crisi. Ma ora i soldi devono tornare in circolo per far ripartire l’economia. Draghi vuol far uscire l’abitudine del risparmio dalla testa della gente”.

E per farlo ha scelto uno strumento dirompente: il Qe appunto, definito amichevolmente ‘bazooka’. Lo strumento probabilmente più estremo in mano al governatore della Bce, l’unica banca centrale che non ha la possibilità di stampare moneta per intervenire sull’economia. Attraverso questo arriveranno sull’eurozona nel prossimo anno e mezzo qualcosa come 1.100 miliardi di euro, 125 circa solo nel nostro Paese.

Un mare di denaro, un’iniezione di liquidità che ha come primo obiettivo quello di far tornare l’inflazione ad un livello compreso tra l’1 ed il 2% (come da statuto Bce) e di rimettere con questo in moto l’economia. E passando dalla teoria alla pratica questa iniezione di denaro si tradurrà con un ulteriore calo dei costi di prestiti e mutui (già bassi), ed una nuova riduzione dei rendimenti di titoli di stato e conti deposito, gli strumenti classici del risparmio e non a caso tra i più amati dagli italiani.

Un combinato disposto che creerà, e sta già cominciando a creare, le condizioni migliori per gli investimenti, esattamente come nei piani della Bce. Addio Btp e conti deposito quindi, e benvenute azioni, varo di nuove aziende ed investimenti nel mattone.

Contraltare del quasi forzato addio agli investimenti sicuri, sarà la maggiore redditività garantita dalla alternative. Chi deciderà di dirottare i propri risparmi verso il mondo della Borsa, lo farà sapendo che le piazze europee almeno si avviano lungo un percorso che secondo tutti gli analisti dovrebbe essere di crescita. Ed anche chi deciderà invece di concentrare la propria attenzione sul mattone, beneficerà di un mercato che dopo anni di contrazione punta al “rimbalzo”. Con il ritorno dell’inflazione, e con una maggiore liquidità in circolo, anche il mercato immobiliare italiano dovrebbe finalmente tornare a crescere.

Ma se per chi ha dei risparmi la questione sarà ora assimilabile ad un trasloco, dovendo dirottare questi (a patto naturalmente di volerne preservare o addirittura migliorare la redditività) da una realtà all’altra, anche per chi non ha un salvadanaio pieno si apriranno prospettive interessanti. Prestiti e mutui, già convenienti dal punto di vista economico seppur difficilmente concessi dalle banche, diverranno ancor più economici e, si spera, accessibili. In altre parole, per fare un esempio pratico, per una giovane coppia chiedere un mutuo per comprare casa non sarà forse mai più conveniente come tra qualche mese. Le banche concederanno il prestito, a tassi interessantissimi, e la casa in questione aumenterà il proprio valore negli anni a venire.