Esorcista, guaritore e palpatore. Arrestato il prete (e il colonnello)

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 21 Ottobre 2016 - 14:50 OLTRE 6 MESI FA
Esorcista, guaritore e palpatore. Arrestato il prete (e il colonnello)

Esorcista, guaritore e palpatore. Arrestato il prete (e il colonnello)

ROMA – Esorcista e guaritore: queste le qualifiche più o meno ufficiali di Salvatore Anello sacerdote. Esorcista non proprio riconosciuto come tale dalla Chiesa, ma tant’è: a Palermo, in una certa Palermo quando lui diceva che scaccia il demonio gli credevano. In più Salvatore Anello sacerdote metteva la sua capacità di guaritore, guaritore all’ingrosso e al dettaglio. Quindi i clienti non mancavano, soprattutto le clienti.

Questa distinzione, clienti donne meglio di clienti maschi, interessava molto Salvatore Anello sacerdote. E anche Salvatore Muratore colonnello delle Forze Armate. I due animavano (dicono così le cronache, usano questo pudico verbo) la iniziativa “Rinnovamento nello Spirito santo”. Forse, di certo, una qualche provvidenza o una qualche assonanza d’intenti aveva unito il prete e il colonnello nella missione. Quella di chiamarsi entrambi Salvatore e quindi avere nel nome di battesimo il segno del da farsi?

Non proprio, la missione comune, il ritrovarsi uniti nelle stesse azioni avveniva su altri, diciamo, centri di interesse. Rinnovandosi rinnovandosi e sempre “nello Spirito Santo” beninteso, il prete esorcista e guaritore era anche seriale palpatore di donne e minorenni. Il colonnello non restava indietro. Li hanno quindi arrestati, gli agenti di Polizia hanno fermato il Salvatore sacerdote al convento dei Cappuccini ai Palermo. Il Salvatore ufficiale delle Forze Armate è già sotto procedura di espulsione appunto dalle Forze Armate.

Lasciamo stare il colonnello, purtroppo indossare una divisa non mette al riparo dalla libidine incontrollata e dall’allungare le mani sotto le gonne. Stiamo sull’esorcista. In fondo Salvatore Anello è solo l’ultimo in ordine di tempo di una lunghissima tradizione di cui si trovano ampie tracce nelle cronache medievali: il frate che mentre scaccia il demonio allunga le mani e tasta e ritasta e consiglia e comanda alla donna di tacere perché è per il suo bene è quasi una figura fissa. Della commedia, delle ballate, dei proverbi popolari. Il frate esorcista e guaritore spesso esorcizzando e curando metteva incinte.

E poi non è forse notorio e acclarato che la donna in quanto tale è più prossima al maligno dell’uomo? E che il maligno usa la copula e la copulazione come veicolo per introdursi, infilarsi e che la donna posseduta e quindi da esorcizzare è spesso se non sempre dedita appunto a incontrollato copulare? Rifacendosi a tali profonde e nobili radici culturali il nostro prete di Palermo non poteva distinguere tra scacciare il demonio e setacciare i corpi che lo ospitavano. Noi scherziamo, amaramente ma scherziamo. Qualcuno però difenderà davvero più o meno così i due sporcaccioni di Palermo, il prete e il colonnello.

Per loro una sola attenuante: se pensi davvero il tuo mal di testa o la tua ansia o la tua febbre derivino da un demonio dentro di te, se credi davvero alla possessione demoniaca, se pensi e credi davvero che i guaritori della imposizione delle mani e invocazione della divinità siano chi e ciò che può guarirti, allora…un palpatore che approfitta di te un po’ te lo meriti.