Italiani non mangiano frutta e verdura: meno di 1 kg al giorno, sotto quota Oms

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 23 Luglio 2014 - 14:12 OLTRE 6 MESI FA
Italiani non mangiano frutta e verdura: meno di 1 kg al giorno, sotto quota Oms

Italiani non mangiano frutta e verdura: meno di 1 kg al giorno, sotto quota Oms (foto Lapresse)

ROMA – Agli italiani non piacciono frutta e verdura. Deve per forza essere così visto che ne mangiamo meno di un chilo al giorno, soglia consigliata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma forse, sarebbe più giusto dire che agli italiani, frutta e verdura, non piacciono più perché, sino a 15 anni fa, ne mangiavamo il 30% in più.

Secondo i dati della Coldiretti, scrive Alberto Prieri su La Stampa, “in Italia (i consumi di prodotti ortofrutticoli) sono crollati di oltre il 30% rispetto a 15 anni fa. (…) Solo il 18,4% degli italiani ne mangia quotidianamente quattro porzioni. (…) Così la moria dei frutteti prosegue: -28% negli ultimi 30 anni, sono rimasti 321 mila ettari coltivati con alberi da frutta. (…) Ovunque, i prezzi in campo sono scesi in media del 34% su luglio 2013”.

E poi ci sono i prodotti che arrivano dall’estero, spesso a prezzi inferiori o comunque concorrenziali, seppur con qualità discutibili a detta dei produttori italiani, che ovviamente mettono ancora più in difficoltà i vari aderenti alla Coldiretti.

L’organizzazione degli agricoltori, coni suoi dati, sottolinea comprensibilmente il preoccupante stato del settore, con quote di mercato in contrazione, prezzi in discesa, sempre più concorrenza, e scrive: “Nel primo semestre del 2014 i consumi di prodotti ortofrutticoli da parte degli italiani sono scesi del 2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando complessivamente durante tutto l’anno – continua la Coldiretti – sono stati acquistati poco più di 7,8 milioni di tonnellate di ortofrutta, divise tra 4,2 milioni di tonnellate di frutta e 3,6 milioni di tonnellate di ortaggi”.

Ma, causa della situazione, è il fatto che in Italia si mangia sempre meno frutta e verdura. Si comprano meno melanzane e meno pomodori, meno meloni ed angurie e, soprattuto, pesche. Ma si mangia in generale meno tanto che, ormai, siamo scivolati sotto quella che è considerata la “dose” giornaliera dall’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, cioè un chilo al giorno.

E se mangiamo meno frutta e verdura sarà fortemente probabile che mangeremo in quantità maggiore qualcos’altro, magari più dolci o più carne. In altre parole questa contrazione del consumo di frutta e verdura, significativa nella quantità, con una media del -2% annuo, e durevole nel tempo, sono cinque lustri, significa che la nostra dieta sta lentamente cambiando. Significa che dalla dieta mediterranea stiamo virando verso un menù probabilmente più internazionale, ma non per questo più sano. Le nostra abitudini alimentari stanno cambiando ma, generalmente non in meglio.

E questa è in qualche modo il perchè l’Oms ha deciso di fornire una sua “dose” di frutta e verdura quotidiana, perché questo dato, il consumo di frutta e verdura, è indicativo dello stato di salute di una popolazione. E noi, ora, siamo sotto media.

“Secondo il rapporto Istat/Cnel 2013 sul benessere in Italia – sottolinea la stessa Coldiretti – solo il18,4 per cento della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi che garantiscono l’assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre che svolgono una azione protettiva, prevalentemente di tipo antiossidante. Il calo è ancora più preoccupante per bambini e adolescenti con il numero di coloro che mangiano frutta e verdura a ogni pasto è sceso al 35 per cento a fronte del 37 per cento nel 2012, mentre quelli che la mangiano una volta al giorno sono passati al 35 per cento, contro il 39 per cento, e si registra anche un aumento di coloro che non l’assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31 per cento contro il 24 per cento)”.