Palpeggio femmina (quasi) libero: se è per “scherzo”…

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 3 Febbraio 2016 - 12:51 OLTRE 6 MESI FA
Palpeggio femmina (quasi) libero: se è per "scherzo"...

Palpeggio femmina (quasi) libero: se è per “scherzo”…

ROMA – Il palpeggio della femmina sul luogo di lavoro (in altri pubblici luoghi non è detto, non si sa…) è quasi libero. Sentenza di Tribunale, mica di bar. Il “quasi” consiste e riposa sul e nel “perché” allunghi un mano a soppesare e avvolgere la natica altrui, o il seno. O anche, fior di sentenza, “sfiori la zona vaginale”. Se lo fai per “scherzo”, per gioco, insomma per allegria e che vuoi che sia, allora si può fare, il palpeggio è di fatto libero. Al massimo rimedi uno schiaffo, un’occhiataccia, un vaffa. Tutte cose difficili da rimediare sul luogo di lavoro se sei il Capo. Una condanna penale no, quella non la rimedi se allunghi mani, palpeggi e poi vai in Tribunale a spiegare che scherzavi, giocavi…

E’ questa la morale della favola, anzi la lezion pratica, anzi la “PalpFiction” come argutamente la battezza Massimo Gramellini su La Stampa, che si legge, desume e osserva nella vicenda di Domenico Lipari, capo ufficio Agenzia Entrate 1 di Palermo. Due dipendenti lo avevano chiamato in Tribunale perché appunto palpeggiate. Ma il Tribunale ha detto che non era colpa né peccato. Perché era gioco e non sesso. Mancava nel palpeggiamento la componente sessuale, il capo ufficio non voleva far sesso ma giocare, scherzare. Infatti la sentenza lo definisce “immaturo”. A 65 anni suonati…

Dunque per gioco e scherzo si può palpeggiare la femmina in ufficio. Per sesso no, non si può. Sentenza canta. Domanda uno: qual è precisamente il confine tra l’intenzione del gioco e l’intenzione del sesso? L’allusione sessuale è già sesso oppure no? Ardua impresa tracciare il confine. Domanda due: chi misura, constata, giudica la differenza tra scherzo giocoso e sesso rubacchiato? Il capo ufficio, il contratto nazionale, il sindacato, il ministero, Confindustria?

Domande paradossali di una vicenda che ha del paradossale dall’inizio alla fine. Paradossale che il dirigente palpatore non sia stato rimosso da Agenzia Entrate. Rimosso, non licenziato, in Italia un dirigente pubblico non si licenzia neanche se…neanche se qualunque cosa. Paradossale che la storia sia finita in Tribunale mentre doveva finire molto prima la carriera e la molestia. Paradossale la distinzione in sentenza tra mani sul sedere/scherzo e mani sul sedere/sesso. Paradossale la conclusione che legittimamente se ne può trarre: palpeggio femmina libero o quasi in ufficio se è per scherzo e non per sesso. Paradossale tutto. O no? In fondo (e anche in superficie, e anche a metà…) siamo un paese meravigliosamente, integralmente paradossale. Quindi, forse, tutto in regola.