Pensioni: busta arancione non arriva, il mini stipendio calcolatelo da solo

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 7 Luglio 2014 - 10:06 OLTRE 6 MESI FA

Pensioni: busta arancione non arriva, il mini stipendio calcolatelo da soloROMA – Pensioni: busta arancione, questa sconosciuta. Il governo non fa sapere, per cui giovane, il mini assegno finale calcolatelo da solo. Se ne parla infatti ormai da anni, tra annunci che si rincorrono puntualmente, ma della scandinava missiva, almeno in Italia, nessuno ne ha sin qui avuto notizia. E’, la busta arancione, quella busta promessa da almeno un lustro che dovrebbe illustrare a tutti gli italiani la loro situazione pensionistica. Attenzione, non ai pensionati o ai pensionandi, ma proprio a tutti gli italiani, compresi precari, apprendisti, lavoratori dipendenti e non, a prescindere dall’età. Una buona idea, mutuata dalla Svezia, mai divenuta realtà nel nostro Paese. E così, agli italiani, non resta che cimentarsi col fai da te e provare, da soli, a calcolare a quanto ammonterà la loro pensione.

Nel corso del 2014 l’Inps invierà, inizialmente solo ad alcune categorie di lavoratori, secondo successivi passaggi, la cosiddetta busta arancione, con anche la possibilità del calcolo della pensione online”. Lo si leggeva nel Documento di Economia e Finanza (Def) approvato dal governo Renzi ad aprile. Ultimo annuncio ed ultima promessa su un fronte cui mai, da quando è stato aperto, sono seguiti fatti reali.

Sul tema né il ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan, né quello del lavoro Giuliano Poletti hanno speso una parola. Per loro, e per il governo, l’unica presa di posizione quella postilla inserita nel Def. Poche righe che sembravano, anzi in teoria dicevano chiaro e tondo che l’intenzione dell’esecutivo era quella di dar finalmente seguito all’annuncio fatto nell’ormai lontanissimo 2009. Da allora però, silenzio.

Eppure sono passati quasi vent’anni da quando l’impegno di copiare in qualche modo il modello scandinavo era stato preso: dalla riforma Dini nel 1995. Come mai questo ritardo? Mancanza d’informazioni negli archivi? Problemi di budget? O la preoccupazione, comprensibile, di non voler mettere gli italiani di fronte a una verità scomoda: le pensioni, come le stagioni, non sono e, soprattutto, non saranno più quelle di una volta?

Una risposta ufficiale non è mai stata data. Dalla prima promessa di trasparenza a oggi si sono succeduti ben undici governi e altrettanti ministri del Lavoro. Più volte è stato annunciato che le buste sarebbero state spedite ma, in vent’anni, l’estratto conto previdenziale è arrivato a poco più di 100.000 persone a fronte di circa 24 milioni di lavoratori. Il precedente ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, aveva annunciato che la busta arancione sarebbe diventata operativa nel 2014. Metà anno è passato, è cambiato il governo, ma la busta chi l’ha vista non è arrivata. E non si conoscono nemmeno le intenzioni dell’attuale titolare del ministero Giuliano Poletti.

E allora, in attesa di informazioni “ufficiali”, ai lavoratori italiani non resta che provare a fare da soli il conto della pensione che sarà. Alcuni enti previdenziali, come alcuni siti, offrono dei calcolatori on line per fare una stima del proprio assegno.

Per stimare l’ammontare delle propria pensione bisogna tenere conto che il sistema di calcolo cambia a seconda dell’anzianità contributiva maturata al 31 dicembre 1995. Una vera e propria data spartiacque. Per chi può contare su almeno 18 anni di assicurazione si applica il tradizionale, e più favorevole, criterio retributivo, legato agli stipendi dell’ultimo periodo lavorativo. Con l’ultima riforma, il calcolo retributivo interessa solo l’anzianità maturata sino al 31 dicembre 2011.  Per chi ha meno di 18 anni di assicurazione, il criterio utilizzato è quello misto. Per l’anzianità maturata sino al 31 dicembre 1995 si applica il metodo retributivo, e per i periodi successivi vale il criterio contributivo, strettamente legato al valore dei versamenti effettuati.  A chi è stato assunto dopo il primo gennaio 1996, per finire, si applica invece soltanto il criterio contributivo. Buon conto…