Pronto soccorso sesso dall’autunno negli ospedali. Bisognosi di cure: 16 milioni

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 18 Settembre 2013 - 15:25| Aggiornato il 26 Febbraio 2015 OLTRE 6 MESI FA

sessoROMA – “Pronto soccorso sesso”, da subito a Napoli e poi a Roma, Milano, Firenze e Palermo. Non un franchising del sesso a pagamento e nemmeno la riapertura delle case chiuse ma, al contrario, un luogo dove rivolgersi per tentare di risolvere i problemi che, stando ai dati della Società Italiana di Urologia, affliggono ben 16 milioni di italiani. I problemi che nascono per così dire sotto le lenzuola e che sfociano, a volte, nella fine delle relazioni e che possono, in alcuni casi, essere all’origini delle violenze domestiche. Si parte della grandi città, dove stress e crisi colpiscono di più, ma l’idea è di arrivare con questo servizio nuovo non solo in Italia ma anche in Europa, a servire tutta la Penisola.

Fabio Di Todaro, nell’inserto Scienza de La Stampa, racconta della nascita dei dipartimenti della “salute sessuale della coppia”, nuove realtà che dall’autunno cominceranno, partendo dalla città partenopea, a comparire ed aiutare i milioni di italiani che soffrono di disturbi legati al sesso. Disturbi che colpiscono in egual misura, seppure in forme diverse, tanto gli uomini quanto le donne. Anche se, i primi, sono infinitamente più restii rispetto alle seconde nel chiedere aiuto. Il 90% infatti degli uomini che soffre di disfunzione erettile o eiaculazione precoce, le due forme più comuni di disturbo sessuale che affligge i maschi italiani, si rifiuta o comunque non chiede aiuto, né medico né psicologico. E in questo senso l’abolizione della leva ha anche peggiorato le cose perché, l’esame medico obbligatorio che il servizio militare prevedeva, era una forma di screening su larga scala e un’occasione per far emergere le difficoltà.

Il problema non riguarda però solo gli uomini. Anche le donne hanno i loro disturbi sessuali, che assumo per lo più la forma dell’anorgasmia, cioè l’assenza di orgasmo durante i rapporti, ma che possono anche arrivare a vere e proprie forme di dolore durante il sesso e che in generale comportano un diffuso calo del desiderio. E proprio perché i problemi riguardano sia il gentil sesso che la sua controparte, dei 16 milioni citati dalla Società Italiana di Urologia 8 circa sono uomini e altrettanti donne, i nuovi dipartimenti si rivolgono alla coppia. L’idea e l’obiettivo è infatti quello di lavorare e di aiutare entrambe le componenti a risolvere delle situazioni che, nel migliore dei casi, danno vita ai cosiddetti “matrimoni bianchi”, quelle unioni cioè in cui il sesso è un ricordo e nulla più. Ma situazioni che possono portare comprensibilmente alla fine degli stessi matrimoni e, persino, essere causa di violenze domestiche. La frustrazione, specie dell’uomo, di fronte a questa tipologia di problemi comporta infatti un accumulo di rabbia che può sfociare in fenomeni violenti.

Eppure, nonostante in pochissimi le cerchino, esistono cure e terapie che possono essere di grande aiuto e risolvere la maggior parte dei casi che sono in fondo semplici. Cure per lo più psicologiche e raramente farmaceutiche, anche perché le cause dei problemi sono raramente fisiche. I disturbi sessuali sono infatti figli per lo più dello stress, della paura di non essere all’altezza, dei problemi economici che minano l’armonia familiare, dell’esposizione continua a modelli difficilmente imitabili, tutte componenti che incidono esclusivamente sulla psiche ma che generano poi problemi assolutamente fisici intaccando i valori di due molecole, il cortisolo e l’endorfina, che hanno un ruolo fondamentale nella gestione del desiderio sessuale tanto dell’uomo quanto della donna.