Schumacher non si sveglia, ma, parola di medico, un mese è poco per quel coma

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 28 Gennaio 2014 - 13:45 OLTRE 6 MESI FA
Miachael Schumacher

Miachael Schumacher

GRENOBLE – Domani sarà un mese che Michael Schumacher è in coma. “Un mese dopo, Schumacher è ancora immerso nel suo sonno innaturale”, scrive Elisabetta Rosaspina sul Corriere della Sera. Ma, sempre sul Corriere, le risponde Maurizio Fornari, primario di neurochirurgia: “No, non è passato già un mese. E’ passato soltanto un mese”.

A trenta giorni dall’incidente sugli sci del campione di Formula 1 la novità è che non ci sono novità. I medici, come racconta l’inviata del Corriere, provano ogni giorno a svegliare Schumi ma, almeno sinora, ogni giorno sono stati costretti a riattaccare le macchine che tengono in vita l’ex pilota di casa Ferrari, ancora incapace ancora di sopravvivere autonomamente.

Un mese, un tempo che ad occhi profani può sembrare eterno, persino parente di una condanna definitiva per i più pessimisti. Un tempo che, invece, ad occhi esperti come quelli del prof. Fornari non sembra affatto esiziale ma che è, al contrario, troppo breve per trarre delle conclusioni. “Un mese non è sufficiente – dice Fornari -. Ci sono pazienti che sono rimasti attaccati ad un respiratore, in coma artificiale, per due o tre mesi e che dopo un anno facevano jogging”.

“Ogni mattina (da martedì scorso, precisa il Journal du Dimanche) – scrive la Rosaspina -, i medici cercano di ridestare dolcemente il corpo di Michael, e soprattutto il suo cervello, si sforzano di ricondurlo all’autosufficienza, provano a staccare le macchine che provvedono alle sue funzioni vitali e riducono progressivamente i sedativi che lo mantengono nel coma artificiale. Inizialmente salvifico. Ma finora – e qui sono sempre fonti ufficiose a esprimersi – i tentativi non hanno dato l’esito sperato e le macchine sono tornate a svolgere la loro triste, indispensabile supplenza.

“Michael è un combattente, non ci arrendiamo” aveva fatto sapere Corinna, la moglie, via Internet: caparbia e fiduciosa (‘La famiglia è molto soddisfatta del lavoro dei medici’ si legge nell’ultimo comunicato), ogni mattina Corinna arriva dalla Svizzera al capezzale del marito e ogni sera riparte per tornare dai figli adolescenti, Gina-Maria e Mick, che non possono perdere l’anno scolastico. Nel fine settimana sono stati visti anche il padre di Schumacher, Rolf, e il fratello Ralf”.

Quanto ci vorrà prima di avere delle notizie è la domanda che rimane ancora senza risposta. Un interrogativo che si pongono con angoscia i tifosi e i fan di Michael, ma soprattutto i suoi familiari, e un interrogativo che, almeno stando alle parole di Fornari, non desta la stessa preoccupazione negli addetti ai lavori.

Quotidianamente un fisioterapista sottopone il corpo del campione a una ginnastica passiva, per aiutarlo a non anchilosarsi. Ma anche questo è un problema relativo. “Il calo muscolare – spiega Fornari – in un corpo così giovane ed efficiente, non rappresenta attualmente un problema”.

Intanto dal circus della Formula 1 che si sta preparando alla prossima stagione continuano ad arrivare attestati di stima ed incoraggiamenti al pluricampione. La Mercedes, ultima monoposto guidata da Schumi, ha sfoggiato un scritta sulla fiancata che incoraggia il tedesco a tenere duro mentre la Ferrari, “storico” team di Schumacher, ha riunito il suo team dietro il cartello con l’hashtag #forzamichael.