Scajola, Bova, Del Santo…quel palazzaccio strano di Via del Fagutale

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 26 Settembre 2013 - 11:37 OLTRE 6 MESI FA

fagutaleROMA – Se esistesse una classifica dei punti più felici, dei luoghi più belli dove avere una casa ed un affaccio, gli appartamenti vista Colosseo sarebbero certamente ai primi posti. A chi non piacerebbe svegliarsi e bere un caffè ammirando l’anfiteatro Flavio e i duemila anni di storia che lo circondano? In via del Fagutale numero 2 ci sono dodici fortunati inquilini che questa possibilità, questo sogno l’hanno realizzato. Eppure…quel palazzaccio strano di via del Fagutale…

Eppure almeno tre dei dodici inquilini hanno infatti avuto problemi con la giustizia, una percentuale un po’ alta. Come se quel palazzo alla pari di un piccolo triangolo delle Bermuda attirasse la cattiva sorte su chi vi abita o, viceversa, come se chi quel palazzo abita fosse particolarmente propenso ad interpretare la legge a propria misura. Circostanza colta, tra gli altri, da  Goffredo Buccini sul “Corriere della Sera”.

L’indirizzo via del Fagutale 2 avrà ricordato ai più attenti senza dubbio la storia dell’ex ministro Claudio Scajola. Quello della casa a “sua insaputa”, esatto. La casa in questione era appunto quella vista Colosseo che Scajola avrebbe, secondo lui, pagato circa 600 mila euro. Un appartamento di 200 metri quadri in una zona dove le quotazioni superano in alcuni casi i 15 mila euro al metro quadro. Certo questo non sarà stato il caso del povero ministro che si è dovuto accontentare di un primo piano ma, visto che la matematica non è un’opinione, dividendo i 600 mila per i 200 metri quadri della casa, avrebbe pagato 3 mila euro al metro quadro. Una cifra con cui, come sa bene chi vive a Roma, non si compra nemmeno un box auto, specie nel 2004 quando Scajola comprò casa e quando il mercato immobiliare non aveva subito i colpi della crisi.

Ma non è Scajola l’unico inquilino di via del Fagutale ad esser salito agli onori della cronaca a causa dei suoi guai con la giustizia. Qualche piano più su, gli fanno compagnia Raul Bova e Lory Del Santo. Nessun gossip per carità, non temete, i due vivono in due appartamenti differenti: la bella Lory in un attico che, grazia alla sua vista, può a buon diritto essere considerata una delle più belle case del mondo e, poco più giù, l’altrettanto bel Raul insieme a moglie e prole.

La Del Santo è stata forse la prima della triade ad aver guai con la legge, ma molto meno importanti rispetto agli altri due condomini. Se l’è cavata, lei, con una visita dei vigili urbani che le hanno fatto smontare un gazebo del suo meraviglioso terrazzo. Terrazzo che affaccia sul Colosseo, sui Fori, che spazia sino al Campidoglio e abbraccia uno dei luoghi più ricchi di storia del pianeta e che la Del Santo aveva arredato un filo oltre i permessi concessi dalla legge.

Tra la bella Lory e lo sbadato Scajola, Raoul Bova, salito ora agli onori, se così si può dire, per i suoi problemini con la Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle hanno infatti da poco sequestrato proprio l’appartamento in via del Fagutale, valore stimato 1 milione e mezzo di euro, come “garanzia” per i debitucci che l’attore avrebbe maturato attraverso un’interpretazione “allegra” dell’Iva. Imputabile non a lui, secondo Bova, ma a chi le sue attività amministra e una faccenda, sempre secondo l’attore, per cui starebbe già pagando.

Come ebbe a dire un altro inquilino di via del Fagutale, un architetto, a margine della vicenda Scajola: “Quando qui c’è una riunione di condomino sembra di essere all’isola dei famosi”. E infatti, visti i costi, una buona parte degli inquilini dell’ormai famigerato condomino, sono vip, famosi. Non tutti si possono permettere una casa in una zona simile ed è quindi fisiologico che, tra chi compra, vi siano personaggi noti che per le loro professioni hanno maggiori disponibilità economiche: politici, attori, grandi professionisti e simili. Oltre ai tre citati figura anche un altro politico, meno noto ma comunque conosciuto: Francesco Nucara, già segretario Pri e vicino, al piano di sotto, proprio di Bova.

Prima di loro aveva scelto via del Fagutale, che allora si chiamava “bosco del faggio sacro”, come luogo per porvi la sua residenza un certo Tarquinio il Superbo. Non esattamente un ottimo auspicio visto che il Tarquinio in questione fu l’ultimo re di Roma, scacciato ed esiliato dai suoi stessi sudditi.