Beau Solomon. Americani vedono l’Italia come il Far West, ma in Usa la morte è gratis

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 8 Gennaio 2017 - 11:21| Aggiornato il 9 Agosto 2018 OLTRE 6 MESI FA
Beau Salmon. Americani vedono Italia far west, in Usa la morte è gratis

Beau Solomon (nella foto). Dopo la sua morte, gli americani vedono Italia come far west, ignorando che in Usa la morte è gratis

Fonti non ufficiali ma  ben accreditate garantiscono che il governo americano  si stia spendendo non poco per far si che la triste vicenda del giovane americano Beau Solomon, ritrovato morto sulle sponde del Tevere dopo essere stato buttato in acqua da un barbone, si avvii a rapida conclusione.

La grancassa mediatica statunitense è come al solito al lavoro, l’Italia viene descritta come un paese poco civilizzato, non degna di appartenere all’UE, come si legge dai commenti agli articoli di cronaca nera delle testate americane, molti dei quali sono stati poi cancellati perché francamente eccessivi.

Tuttavia descrivono bene l’idea che gli americani hanno dell’Italia che, soprattutto dalla vicenda Knox in poi, è percepita come un anfratto del terzo mondo incapace di garantire i propri cittadini dal crimine e spesso anche da chi quei crimini dovrebbe perseguirli.
Questa pressione non giova ad una serena ricostruzione della dinamica omicidiaria.
Molti gli aspetti poco chiari che devono essere indagati, a partire dall’utilizzo della carta di credito di Solomon in quel di Milano, il giorno dopo la sua scomparsa.

La pista più accreditata dalla Procura infatti esclude l’omicidio a  scopo di rapina, valorizzando le deposizioni della fidanzata di Massimo Galioto, il senzatetto al momento unico indagato, che afferma di aver visto il proprio compagno litigare con l’americano che poi improvvisamente finiva nel Tevere.

Tuttavia, l’aspetto più interessante della vicenda se vogliamo è un altro ed impone qualche considerazione.
Essere additati al pubblico ludibrio per la morte di uno studente universitario dai media di un Paese che per descrivere l’allarmante fenomeno degli omicidi in ambito scolastico ha avuto necessità di coniare un termine, school shooting, che definisce gli atti di violenza mediante l’utilizzo di armi da fuoco, ebbene appare veramente grottesco.

Dal massacro di Columbine del 1999 sino a quello del 2012 alla Sandy Hook School, per tacere delle altre stragi di giovani, l’ultima delle quali in Florida pochi giorni fa, in cui decine di ragazzi hanno perso la vita per mano di pazzi  troppo facilmente armati, la storia degli USA è lastricata di tragedie in cui proprio studenti come Beau Solomon hanno pagato un prezzo di sangue a causa della colpevole politica USA che non ha mai efficacemente affrontato il problema dell’abnorme numero di armi in circolazione a disposizione di qualsiasi pazzoide malintenzionato.

Statisticamente, è più facile che uno studente italiano finisca accoppato in America che un americano in Italia.
Qualcuno prima o poi bisogna pure che glielo faccia notare agli americani.