Scandalo Chaouqui: pulizie bluff di Bergoglio in Vaticano

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 4 Novembre 2015 - 07:36 OLTRE 6 MESI FA
Scandalo Chaouqui: pulizie bluff di Bergoglio in Vaticano

Francesca Immacolata Chaouqui (foto Ansa)

VATICANO – Insomma erano mesi che si indagava in Vaticano sull’ennesimo scandalo che ha interessato la Santa Sede e che ha portato all’arresto di un economista spagnolo, monsignor Balda e di una lobbista italiana, la sig.ra Chaouqui.

Tuttavia il caso è esploso a poche ore dalla uscita di due libri che riportano anni di indagine sui conti del Vaticano. Sarà un caso? Difficile crederlo.

Lo sforzo del Vaticano, dall’elezione al soglio di Pietro di Bergoglio, è stato soprattutto quello di convincere il resto del mondo che nella Curia le cose sarebbero cambiate e che non sarebbe stato più possibile tollerare che istituzioni quali lo IOR potessero essere additate al pubblico ludibrio internazionale come un ricettacolo di interessi sporchi.

La elezione di un Papa che i cardinali hanno scelto “prendendolo alla fine del mondo”, come Bergoglio ebbe a definire la sua designazione, aveva il fine proprio di far dimenticare gli innumerevoli scandali che avevano avvelenato una Chiesa in forte deficit di credibilità, con maggiordomi papali in carcere, sedi vescovili di tutto il mondo dissanguate dai risarcimenti dovuti a causa dei preti pedofili, rogatorie di mezzo mondo accatastate negli uffici giudiziari papali con cui si chiedeva ( e si chiede) conto della enorme massa di denaro sporco che affluiva (ed affluisce ) nella banca Vaticana e di cui regolarmente si perdevano ( e si perdono) le tracce.

Dunque, apprendere che manco Francesco è riuscito a far pulizia nella curia romana non è una bella scoperta. Farlo poi alla stampa italiana ancora meno. Allora era necessario far scoppiare il caso (o un caso) prima che ci pensassero altri. E’ così è successo infatti.

La solita intelligente manovra vaticana permette alla Chiesa di ammantarsi di meriti di rinnovamento quando in realtà quanto scoperto è la prova che nulla è cambiato tra le mure Leonine.
E non certo perché due dipendenti infedeli sono stati arrestati, ma per l’opposto se vogliamo, perché questi sono stati sbattuti in galera quando hanno svelato cosa succede tuttora tra le Sante Mura.

Le accuse che a Balda e Chaouqui vengono mosse infatti non si riferiscono alle malefatte perpetrate, Francesco regnante, in Vaticano, ma al fatto che siano state divulgate. Tutti infatti a pensare ai corvi che intercettano illegalmente Bergoglio e diffondono le segrete cose vaticane (queste le accuse) e nessuno che si preoccupa di quello che gli indagati hanno rivelato al mondo e che del resto altro non è che la conferma di quanto tra qualche giorno si leggerà sui libri di Fittipaldi e Nuzzo ai quali probabilmente hanno passato le notizie.

Cose gravissime, indebite appropriazioni, evasioni fiscali, utilizzo improprio di somme di danaro destinate ai bambini, attici ristrutturati con i soldi dell’obolo di San Pietro.
Roba più o meno nota ma che si voleva sradicata dall’avvento salvifico di Bergoglio.

Sviare l’attenzione facendo credere alla solita implacabile azione moralizzatrice dell’homo novus in Vaticano è l’ennesima prova che oltre Tevere hanno menti raffinatissime che sanno bene come si fa politica. Da almeno 2015 anni.