Papa Francesco è comunista, gli “esperti” non hanno più dubbi

di Antonio Del Giudice
Pubblicato il 3 Dicembre 2013 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA
Papa Francesco è comunista, gli "esperti" non hanno più dubbi

Papa Francesco è comunista, gli “esperti” non hanno più dubbi

CITTA’ DEL VATICANO – Papa Francesco ha gettato la maschera: è comunista o poco ci manca. E, se non è comunista perché quell’ideologia è morta, certo è di sinistra. Dopo l’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, le penne più raffinate di teologi, economisti e filosofi ci consegnano un disvelamento che non ammette obiezioni. Il già arcivescovo di Buenos Aires è contro il capitalismo, contro il libero mercato, contro la finanza che dà sempre più a chi ha già e impoverisce chi ha meno ha. Pochi, fra gli esegeti di Francesco, si chiedono se quel che dice corrisponde al vero, Molti si esercitano a etichettare le sue parole.

Ora non ci vuole Hans Urs Von Balthasar, l’eccelso teologo svizzero, per capire che questo papa si muove soltanto sulla falsariga dei Vangeli. Lo fa in maniera speculare rispetto a Giovanni Paolo II. Questi veniva dall’esperienza dei regimi comunisti dell’Est, e alzò la voce per ridare dignità a popoli oppressi dalla dittatura comunista. Jorge Mario Bergoglio viene dall’altro estremo, dalla povertà del Terzo mondo ed è ovvio che alzi la voce contro le ingiustizie sociali. Fu facile per Karol Wojtyla dimostrare quanto il comunismo fosse oppressione. E’ facile a questo papa dimostrare quanto il capitalismo abbia generato ingiustizie inaccettabili per la Chiesa. Non c’è bisogno della Teologia della Liberazione per dirlo.

C’è poi un’altra circostanza che non può essere trascurata. La Chiesa cattolica, che in Europa perde spazio e negli Usa conta non conta tantissimo, si va sempre più radicando nei continenti emergenti, come il Sudamerica e l’Africa, dove la condizione umana è spesso al di sotto della sopravvivenza, non diciamo della dignità. Francesco parla a questi cristiani che si aspettano una parola di speranza, non uno spot sulle opportunità del libero mercato. E il papa cerca, appunto, di parlare di speranza, con toni forti e profetici. Che altro dovrebbe fare un papa che ha rifiutato le insegne del potere rinascimentale e che vuole una Chiesa povera per i poveri?

Davvero è di sinistra, tutto ciò? E di quale sinistra?