Comunali Siena: Grillo-Don Chisciotte all’assalto del feudo di Mps e Pd

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 24 Maggio 2013 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA
Comunali Siena: Grillo-Don Chisciotte all'assalto del feudo di Mps e Pd

Beppe Grillo durante il suo comizio a Siena (23 maggio 2013, Ansa)

SIENA – Si conclude, sonnecchiante come sta succedendo anche in altre città, la campagna elettorale per le elezioni comunali di Siena. Si chiude nel segno di Beppe Grillo, di Matteo Renzi e ovviamente del Monte dei Paschi di Siena.

La banca più antica del mondo, simbolo del capoluogo toscano anche più del Palio, è stata al centro di un’inchiesta che ha scoperchiato un sistema in realtà assai poco ignoto di intrecci fra la politica, in particolare il Pd che da sempre governa in città e in regione, e gli affari, in particolare quelli di Mps. Ma la “pax senese” si reggeva anche sulla “collaborazione col Pdl.

Perquisizioni, arresti di garanzia, scandali. Il tramonto della stella di Giuseppe Mussari, presidente di Mps e poi dell’Abi, e il suicidio del suo portavoce, David Rossi.

Con questi presupposti è sintomatico che il candidato del centrosinistra, vincitore alle primarie, sia proprio un dirigente del Montepaschi, Bruno Valentini.

A tirare la volata al candidato sindaco è arrivato il fiorentino Matteo Renzi, che ha radunato nell’aula magna dell’Università circa 700 persone, più o meno il triplo di quante erano venute a sentire qualche giorno fa il segretario pd Guglielmo Epifani.

Sulle difficoltà del Pd senese vuole lucrare Beppe Grillo. Il comico genovese ha fatto dello scandalo Mps un cavallo di battaglia già alle politiche del 24 e 25 febbraio, quando ha rosicchiato voti a Bersani a colpi di “questione morale”.

Ora si è ripresentato in città per sostenere il suo candidato, Michele Pinassi, che alle comunali 2011 aveva raccolto solo il 3,5%, solo un po’ meglio del 2,7% incassato dal M5S.

Grillo, nello stesso giorno in cui Renzi parlava all’Università, ha radunato ai Giardini della Lizza più o meno lo stesso numero di persone del sindaco di Firenze, 700. Significativamente di meno rispetto a quante avevano sentito il comizio del leader M5S a febbraio, per lo Tsunami Tour.

La città alle politiche ha premiato i 5 Stelle con un 21% di voti. Ma è difficile che conceda il bis domenica e lunedì. Siena è conservatrice, poi potrebbe essere un errore imperdonabile lo spot in cui il grillino Pinassi si fa vedere con la bandiera della contrada del Nicchio sullo sfondo: non si scherza col Palio. Non c’è niente di più “divisivo” in natura, da queste parti.

Quindi, salvo sorprese, gli M5S non arriveranno all’agognato ballottaggio. Dovrebbe arrivarci invece, impedendo a Pd e Sel di vincere al primo turno, il candidato del centrodestra, Eugenio Neri.

Nel 2011 finì tanto a poco: Franco Ceccuzzi (centrosinistra) battè 54% a 18 il concorrente del centrodestra Alessandro Nannini, l’ex pilota di F1, fratello di Gianna