Corriere next: non Mario Calabresi ma Giulio Anselmi, largo ai giovani

di Cesare Lanza
Pubblicato il 2 Agosto 2014 - 07:47 OLTRE 6 MESI FA
Corriere next: non Mario Calabresi ma Giulio Anselmi, largo ai giovani

Ferruccio de Bortoli. Ci ha tenuto a dire che lui non ha dato le dimissioni da direttore del Corriere della Sera. Ergo, lo hanno spintonato fuori

Cambia il vertice del Corriere della sera, di cui spesso ci siamo occupati. Finalmente una svolta: il direttore Ferruccio de Bortoli e il cda hanno concordato, con pie parole, l’uscita di Ferruccio de Bortoli nel prossimo aprile. Ferruccio de Bortoli tiene a far sapere che non è stato lui a dimettersi.

Domanda: ma in quale azienda moderna resta al suo posto un “capo”, a termine? Mi sembra imbarazzante sia per il direttore, sia per l’azienda nel complesso, sia in particolare per i giornalisti. Prevedo una prossima svolta, dopo le vacanze (sacre per tutti in Italia: io, dissacrante, non ne faccio). Mi dicono che, tramontata l’opzione Mario Calabresi, forse giudicato troppo giovane, il successore già designato sia Giulio Anselmi, prossimo ai 70 anni, peraltro indicato dal vecchio Cesaretto come l’unico nome attendibile e possibile, in caso di uscita di Ferruccio. Ma l’ape Giulio Anselmi se posa sul bottone de rosa del Corriere a settembre o ad aprile?

Nove mesi sono un’infinità, si fa in tempo a mettere al mondo un bambino!

Ferruccio De Bortoli: “Non c’erano le condizioni per un nuovo inizio. Non ho dato io le dimissioni. Ho sperato che ci fosse la possibilità di un nuovo inizio ma, verificato che non c’erano assolutamente le condizioni, alla fine ho accettato la proposta di uscita che mi è stata fatta dall’azienda. Lascerò la direzione del Corriere della Sera il 30 aprile 2015. Comunque non ho dato io le dimissioni”.

Ferruccio de Bortoli spiega così a Prima Comunicazione il percorso di uscita annunciato oggi da Rcs MediaGroup in una nota. De Bortoli prenderà una buonuscita di 2,5 milioni di euro comprensivi di tre annualità, previste dal contratto firmato al momento del suo ritorno al Corriere nel 2009, più una cifra per patto di non concorrenza.