Italia Unica e il populismo Ambiente. Corrado Passera farà scelte coraggiose?

di Fedora Quattrocchi
Pubblicato il 2 Febbraio 2015 - 08:09| Aggiornato il 26 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Italia Unica e il populismo Ambiente. Corrado Passera farà scelte coraggiose?

Corrado Passera fonda Italia Unica (Ansa)

ROMA – Da movimento che era, il Partito Italia Unica è nato, un partito non personalistico sulla carta – a giudicare dalla rapidissima nascita in tutta Italia delle cosiddette “Porte” , circa 150 in pochi giorni, ma saldamente in mano di un singolo personaggio centrale: Corrado Passera.

Dopo la presentazione svolta da Lelio Alfonso quale coordinatore dei territori, e passando la parola ad alcuni rappresentanti delle “Porte”, lo scettro della comunicazione dell’evento è poi passato a Corrado Passera stesso per buoni 60 minuti.
Corrado Passera ha parlato in termini molto chiari e senza troppi giri di parole: ” noi dovremo essere il meglio della società in termini di coraggio”
Ma su cosa al giorno d’oggi bisogna essere coraggiosi: anzitutto nella denuncia a tappeto della corruzione – e questo, affiancandosi all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) di Cantone – il nuovo nascente partito ben lo può fare, con i suoi imprenditori, la sua società civile prevalente rispetto ad altri partiti, i suoi cittadini onesti aggregati in queste ore, la sua non prevalenza di “burocrati di partito”.
In secondo luogo, stroncata la corruzione a tutti i livelli, il coraggio deve essere nel trasformare l’ambientalismo ideologico in ambientalismo tecnologico, soprattutto nella produzione di energia, calore e materie prime…. anche nel nostro territorio. L’Africa ormai è comprata dai Cinesi o da altri.
Troppo facile fare, come ormai fanno tante industrie, un trasferimento delle infrastrutture all’estero, ad esempio in Cina dove – ha detto Corrado Passera – “la gente viene massacrata con lavoro malpagato” e noi aggiungiamo – con ambiente devastato. Le industrie devono rimanere ormai in Italia – per il bene di tutti e dei posti di lavoro – e premiare “il marchio di qualità italiano” ha aggiunto il leader di Italia Unica.
Magari le stesse cose le potrà aver dette il PD, ma come riesce quel partito a conciliare tante voci e correnti interne, alcune delle quali dicono tutto ed il contrario di tutto, su energia/ambiente e cambiamenti climatici ? I rimedi ai cambiamenti climatici a parità di energia prodotta e consumo di suolo-sottosuolo, non si ottengono solo dal decennale ambientalismo ecologico stile “green economy” (parole ormai densissime di significato quanto utilizzatissime per arricchire lobbies di certe filiere energetiche a scapito di altre), ma da un sano ambientalismo tecnologico con tutte le filiere della IEA (International Energy Agency), compresi idrocarburi, svolto da certosine piccole, medie e grandi aziende dell’energia – quanto non fuggite dall’Italia.
E tutto questo deve essere svolto insieme con una sana classe tecnico-politica scientifica, che tenga nelle salde mani di onesti dirigenti di ricerca e professori universitari gli enti di ricerca super-partes, che devono dare i pareri scientifici più difficili in campo energetico ed ambientale, senza corruzione e senza antiche modalità “di scambio”. Ha fatto l’esempio del termovalorizzatore di Pizzarotti Corrado Passera: all’interno di un stesso partito i politici nazionali dicon magari SI ed i politici locali dicono poi NO, rispetto ad una politica tecno-ambientale ed energetica magari collaudata: si pensi che dai rifiuti in Europa ormai si genera energia low carbon con le nuove tecnologie. Basta Sindrome Nimby (Not In My BackYard) e noi siamo i paladini di questo.
Nasce quindi molto bene Italia Unica, a riempire un vuoto di competenze, potere, coraggio, integrità a scapito di quelli che Corrado Passera chiama i 4 populismi. Lui definisce populismo un “morbo ed una brutta forma di democrazia…” ed io aggiungerei che il populismo e la conseguente demagogia son una forma leggera o a volte pesante di corruzione della popolazione, nelle promesse facili non mantenute.
Venga Matteo Renzi, magari accompagnato da Sergio Mattarella – da noi stimato fosse solo per le sue dimissioni nel caso Mammì-videocrazia – a far comunicazione tecno-politica e scientifica delle nostre tecnologie, sulle piazze difficili ed avrà tutto da imparare, ora che sconfitto definitivamente Berlusconi e forse anche Alfano, non gli resta che il dialogo – paritetico a questo punto – con partiti piccoli ma coraggiosi come si prospetta Italia Unica.
A Corrado Passera, se non vuole il partito personalistico diciamo infine: chiarisci molto bene i possibili misunderstanding del tuo passato “montiano” o prima ancora e tutto andrà molto molto bene in questa nuova avventura.