Referendum costituzionale, una storiella istruttiva

di Franco Abruzzo
Pubblicato il 15 Agosto 2016 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA
Referendum costituzionale, una storiella istruttiva

Referendum costituzionale, una storiella istruttiva

ROMA – Esame di giornalista. Domanda: “Mi parli della navetta parlamentare…”. Risposta citando wikipedia: “Il Parlamento italiano si fonda sul principio del bicameralismo paritario, in base al quale ogni legge deve essere approvata nel medesimo testo da entrambi i rami del Parlamento (la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica). Ciascuna di esse, inoltre, provvede al suo interno all’approvazione della legge prima nella commissione competente per materia e successivamente dal plenum (cioè da tutta l’assemblea). In caso di modifiche da parte di una camera, il testo ritorna all’altra camera che lo deve riapprovare. Se il testo ripete questo procedimento più volte si parla, in senso più stretto, di “navette”. In ogni caso, indipendentemente dalla procedura seguita, la legge deve essere approvata nello stesso testo da entrambe le camere. Garante della coincidenza dei due testi è il Presidente della Repubblica che ne verifica l’identità al momento della promulgazione”.

Per navetta si intende, quindi, quel procedimento parlamentare secondo il quale una proposta di legge viaggia più volte tra Camera e Senato e magari non arriva al varo finale dopo mesi e mesi di dibattito. Con l’approvazione della ‘riforma Boschi” la ‘navetta’ andrà in archivio. Diciamo SI per battere i NO dei cacicchi e dei tromboni della vecchia politica, che vogliono mantenere i loro privilegi e soprattutto gli attuali 315 stipendi di senatore e i 134 stipendi del Cnel (ente costituzionale inutile; leggi a tal proposito L’Espresso). Il Parlamento è fermo alle procedure del 1861. Ma oggi viviamo nell’epoca di internet. I ritardi e le lentezze condannano l’Italia alla marginalità nella Ue e nel mondo.