Giornata di lutto nazionale, ma anche di vergogna, per tutti

Pubblicato il 10 Aprile 2009 - 06:54 OLTRE 6 MESI FA

Giornata di lutto nazionale, con un po’ di coraggio e verità quella di oggi, venerdì 10 aprile 2009 dovrebbe essere proclamata anche giornata di “rimorso tricolore”. Il capo dello Stato nella sua visita in Umbria ha parlato di “responsabilità diffuse”.

E “diffuse” sono senz’altro: chi ha costruito per decenni senza pensare che questa, come molta parte di Italia, è zona sismica. Chi non ha fatto leggi e chi le ha fatte buone solo per spandere inchiostro sulla carta. Chi ha consentito che le norme anti sismiche nell’edilizia fossero “rinviate” per cinque anni, l’ultima proroga dice: fino al 2010.

Chi non ha controllato gli edifici, chi non ha fatto e speso per la manutenzione. Chi ci ha abitato e lavorato dentro pensando che fosse tutto ovvio e normale. I costruttori, i politici, gli amministratori, i partiti, la stessa società civile, perfino le vittime, anche se questa è troppo dura da dire.

Napolitano si è anche complimentato per l’efficienza, la concordia e la generosità del dopo terremoto. Giusto, evidente, indiscutibile. È il prima del terremoto che dovrebbe chiamare tutti al rimorso nazionale.