Berlusconi e la Rai: non è il Tg 3 il suo vero obiettivo, semmai la rete, ma soprattutto quel che produce ansia e fa perdere consenso

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 8 Agosto 2009 - 17:43| Aggiornato il 13 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

“Vuole chiudere il TG3,vuole impedire a quei giornalisti di parlare…vuole annientare l’opposizione..”, questi alcuni dei commenti all’ultima sfuriata di Berlusconi contro giornali e giornalisti..

In realtà il presidente editore non vuole tanto cancellare quella realtà editoriale,  quanto vorrebbe ridurre quasi a zero la rappresentazione mediatica di quei temi e di quei soggetti sociali che hanno qualche legame con la questione sociale,con le povertà,con la crisi economica e sociale .

Nel regno dei sogni e delle illusioni non ci deve essere spazio per la vita reale , quella fa venire l’ansia, come ebbe a dire,qualche tempo , fa lo stesso Berlusconi .
Per questa ragione nel suo mirino, di volta in volta , sono finiti il TG3, la Rete 3, per altro il vero oggetto del desiderio del monopolista impenitente, Repubblica, l’Espresso, persino Famiglia Cristiana, per non parlare dell’odiato Murdoch .

Il presidente non odia giornali e giornalisti di sinistra, ma solo e soltanto quei giornali e quei giornalisti e quegli autori che si ostinano a fare domande e a praticare la proibitiva strada della satira.

L’urlo di venerdì, tuttavia , non è solo una esibizione di forza , ma anche una straordinaria manifestazione di debolezza e di ansia da prestazione .

L’uomo che ha vinto le elezioni anche grazie alla industria della paura e della esaltazione mediatica di tutti i temi legati alla insicurezza individuale, ora teme che lo stesso identico processo, ma di segno rovesciato, possa essere la causa della sua prossima sconfitta .

I grandi drammi legati alla insicurezza collettiva e ai diritti sociali cancellati potrebbero rientrare dalla finestra e sconvolgere qualsiasi piano politico e mediatico .

Chi di ansia ha ferito, di ansia potrebbe morire, politicamente parlando si intende .