In diretta dalla Camera: la disfatta di Berlusconi

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 11 Ottobre 2011 - 18:26 OLTRE 6 MESI FA

Governo battuto sul Bilancio dello Stato (foto Lapresse)

Voleva imbavagliare tutto e tutti, ora rischia di autoimbavagliarsi.

Poco fa, nell’aula della Camera dei deputati, è andata in scena la disfatta di Berlusconi e dei suoi fedelissimi.

Eppure lo sapevano che questo pomeriggio si sarebbe votato il rendiconto finanziario dello Stato, un atto di grande significato politico e simbolico.

Nella prima votazione, alle sedici, erano passati per soli due voti, e per qualche assenza sui banchi delle opposizioni, il campanello d’allarme, dunque, era già suonato.

A questo punto hanno cominciato a parlare a vuoto, a farsi auto ostruzionismo per guadagnare tempo, intanto arrivava di corsa qualche trafelato ministro.

Al momento dei voto è piombato in aula Berlusconi in persona, affannato, tirato, ma sicuro di avercela fatta, per l’ennesima volta… Invece no! Il tabellone segnava 290 voti pari, e, colmo della beffa, in quell’istante faceva il suo ingresso l’odiato nemico, Giulio Tremonti, che, non votando, è risultato determinante nel picconare il vascello pilotato dal signore di Arcore.

Le opposizioni, ovviamente, hanno subito reclamato le dimissioni del governo, Berlusconi, tanto per cambiare, si è infuriato, ha preso le carte, ed è scappato fuori… Se avesse una minima cognizione della costituzione, delle istituzioni, della democrazia, dovrebbe solo recarsi al Quirinale e autostaccarsi la spina.

Forse caricherà a testa bassa, forse chiederà l’immediata approvazione della legge sulla prescrizione breve e sul bavaglio, ma, questa volta, dovrà stare attento a non farsi imbavagliare dai suoi ex fedelissimi.