Tremonti e il metodo Boffo. Boffo chi?

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 9 Luglio 2011 - 13:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ” Con me non userete il metodo Boffo..”, e su questa frase di Tremonti a Berlusconi, anche Blitz ha scelto giustamente di titolare. A cosa si riferisce il ministro? Senza dubbio alcuno alla campagna mediatica e politica condotta congiuntamente dai mazzieri del conflitto di interessi nei confronti di Dino Boffo, allora direttore dell’Avvenire, reo di avere, per una volta, sollevato qualche dubbio sui comportamento, pubblico e privato, del presidentissimo, per altro lungamente vezzeggiato e protetto dalla chiesa, dai vescovi e da tante parte della stampa cattolica.

A causa di questo sgarro, esattamente come era già accaduto alla signora Veronica e a come sarebbe poi accaduto al presidente Fini, si prese una bella scarica di dossier, fu accusato di essere un molestatore di fidanzati maschi altrui, e persino di essere stato condannato per queste continue molestie. Boffo fu travolto dalla bufera, dovette dimettersi; in seguito le accuse si dimostrarono false, gli hanno anche chiesto scusa, ma intanto lo avevano fatto a pezzi e cacciato, per altro con diffuse complicità nella curia romana, magari proprio di quei cardinali che, negli stessi giorni, si intrattenevano amabilmente con Bisignani, chi sa forse chiedevano a lui lumi sul mistero della Santissima Trinità.

” Non mi farete fare la fine di Boffo..”, ha ripetuto ora Tremonti e sarebbe interessante chiedergli con insistenza perchè ha scelto di usare questo esempio? Cosa accadde a Boffo? Chi organizzò l’agguato? Perchè Tremonti lo dice a Berlusconi? Perchè usa il voi? Fu dunque Berlusconi ad organizzare quella trappola? Chi ha ordinato ora il dossier pubblicato dal giornale di famiglia contro Tremonti? Tremonti dovrà spiegare ai giudici il mistero di un affitto non pagato e di una ragnatela assai simile alla struttura della P4, tesa a mettere sotto controllo tutte le strutture pubbliche e finanziarie, ma già che si trova perchè non spiega ai magistrati , ed anche alla pubblica opinione, chi aveva inserito la norma ” ammazza multa” dentro la sua manovra finanziaria, dal momento che il ministro continua a negare di averne mai saputo alcunchè?

Perchè non ci fornisce le generalità del lestofante che ha manomesso il testo? Se il ministro vuole davvero sentirsi al sicuro dal “metodo Boffo”, non abbia esitazioni, vuoti il sacco, faccia il nome del grande truffatore, magari potremmo scoprire che il mandante del pestaggio contro Boffo e quello della norma truffaldina non sono altro che la stessa persona, una volta sotto la maschera del potente editore, l’altra sotto il cappuccio del potente governante…