L’Avvenire attacca Berlusconi. Anche il quotidiano dei vescovi sarà incluso nella lista della stampa “deviata e deviante”?

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 12 Agosto 2009 - 17:40| Aggiornato il 13 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

L’Avvenire, giornale dei vescovi, è tornato a manifestare dolore e mortificazione per i comportamenti del presidente del Consiglio. Non sta a noi giudicare le ragioni di tanto sconforto, forse si aspettavano di più e di meglio, forse non si erano ben informati quando sarebbe stato opportuno e possibile farlo.

Ci auguriamo solo e lo auguriamo al direttore Dino Boffo che l’editoriale di oggi non costi a lui e alla sua redazione l’inserimento nella lista dei giornali deviati e devianti, come già è capitato alla redazione della Repubblica, di Famiglia Cristiana, dell’Unità, di Sky, di tutta la stampa estera e qui ci fermiamo perché probabilmente mentre stiamo scrivendo questa nota l’elenco avrà subito nuove modifiche.

Una sola cosa ci consola che,almeno in questo caso, il presidentissimo non potrà ricorrere alla scomunica perché l’Avvenire è il giornale dei vescovi ed il furbissimo “papà della bella famiglia italiana” non è ancora nelle condizioni di chiedere il licenziamento del Papa e magari anche del suo Superiore.