Rolling Stones al Circo Massimo, emozione senza tempo in notte di mezza estate

Licinio Germini
Pubblicato il 23 Giugno 2014 - 09:25 OLTRE 6 MESI FA
Gli Stones al Circo Massimo

Gli Stones al Circo Massimo

ROMA – I mega schermi rimandano palle di fuoco, la musica annuncia “Simpathy For The Devil”. Poi è Keith Richards a dare inizio alla grande festa della midsummer’s night romana con il riff immortale di “Jumpin’ Jack Flash”. Quando i Rolling Stones compaiono sul palco è difficile resistere alla tentazione di pensare che, come insegnano Robert Johnson e la grande storia del blues, Mick Jagger, Keith Richards, Charlie Watts e Ronnie Wood, in un fatidico incrocio chissà dove nel mondo, hanno stretto un patto con il diavolo. Perchè ce l’hanno fatta ancora. Il Circo Massimo è già di per se uno spettacolo, con 70 mila persone che si godono la serata perfetta.

Il mondo si evolve alla velocità della Rete ma gli Stones, dopo 50 anni di carriera, restano la band che detiene stabilmente i record del box office. Compreso questo mega show di una notte di mezza estate al Circo Massimo di Roma, già entrato nella classifica dei più grandi incassi per un singolo.

La partenza è mozzafiato: “It’ s Only Rock and Roll”, “Let’s Spend The Night Together”, poi la virata romantica di “Streets Of Love”. Mick Jagger parla italiano: “che pubblico fantastico”, “che posto meraviglioso è il Circo Massimo. Poi l’attesa previsione: “l’Italia vincerà il Mondiale. Con l’Uruguay penso che vincerete 2-1”. Nell’82 e nel 2006 indovinò. E’ inutile girarci attorno: il fascino che riescono a emanare questi quattro settantenni (Ronnie Wood il più giovane ne ha 67) è incomparabile. Con le loro esplosive traiettorie esistenziali hanno scritto un copione irresistibile.

Sul palco i ruoli sono delineati alla perfezione come in tutte le grandi storie che creano epos: Mick Jagger è l’incarnazione del patto con il diavolo: i suoi coetanei fanno i conti con le cartelle cliniche, al massimo si concedono una partita a golf o a tennis. Lui continua a saltellare e correre e cantare e spargere carisma su un palco grande come un campo da calcio, dimostrando semplicemente di essere uno dei più grandi performer della storia. Keith Richards è il Grande sopravvissuto, protettore di tutti i ‘fattoni’, l’uomo che ha riassunto nei riff la furia del rock. Charlie Watts è un discepolo di Charlie Parker prestato al rock’n’roll, una sfinge british indifferente a gran parte delle cose che gli accadono attorno perchè consapevole di essere insostituibile. Ronnie Wood è il fratello di sangue di Richards, uno che la sa cosi lunga da essere diventato quello che tiene cucita la musica sul palco, soprattutto ora che Keith perde colpi.

La scaletta dei concerti degli Stones concede poche sorprese (un brano a sera viene scelto dai fan: è toccato a “Respectable”): ovviamente i super classici ci sono tutti, “Start Me Up”, “Miss You”, “Honky Tonk Women”, “Sympathy For The Devil”, “Brown Sugar”, “Tumblin’ Dice”. “Gimme Shelter” e come d’abitudine l’occasione per lo spettacolare duetto tra Jagger e la fedelissima ed esplosiva Lisa Fisher, la super corista che è una delle stelle di una band che ruota attorno a Bobby Keys, storico sassofonista degli Stones, il formidabile Darryl Jones al basso e Chuck Leavell alle tastiere. Poi c’è Mick Taylor, il chitarrista che aveva sostituito Brian Jones. Quando entrò nella band era uno dei migliori chitarristi in circolazione. Quando uscì, dopo alcuni album fondamentali (“Exile On Main Street” e “Sticky Finger” su tutti) era un uomo e un musicista finito.

I suoi vecchi amici gli danno una bella mano facendolo tornare sul palco, prima su “Streets of Love”, e poi nel classico “Midnight Rambler” dove dimostra di essere ancora un blues master. Gli Stones sono in grande forma, questa è musicalmente parlando, la loro tournèe migliore da molto tempo a questa parte. Richards si concede due brani da cantante, “You Got The Silver” e “Can’t Be Seen” quasi a ribadire che per i vecchi pirati del rock il tempo del ritiro è lontano fino a che c’è una sei corde da suonare.

A sorpresa sul palco sale anche il Coro Giovanile Italiano. La serata è da brividi, lo spettacolo è memorabile. Il Circo Massimo traboccante di gente di ogni età in festa una meraviglia: non è un caso che gli Stones lo abbiano ripreso con l’obiettivo di realizzare un Dvd. E quando, dopo “You Can’t Always Get What You Want”, sulla folla arriva il riff di “Satisfaction” il cerchio si chiude su questa notte di magia all’ombra del Circo Massimo. La città eterna e i Rolling Stones: difficile immaginare un modo migliore per celebrare ancora una volta la più grande rock band della storia.

Le foto via Twitter:

Le foto dei fan che nel primo pomeriggio aspettano di entrare al concerto (Ansa)