Ucraina. Rischi per Putin, class action per aereo e niente mondiali nel 2018

Licinio Germini
Pubblicato il 28 Luglio 2014 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA
Vladimir Putin

Vladimir Putin

GB, LONDRA – Meglio che Vladimir Putin si guardi da Londra, dalla quale arrivano una serie di insidie alla sua immagine e al suo potere. Mentre il vice premier britannico, Nick Clegg, ha detto che e’ ”impensabile” che la Russia possa ospitare i mondiali di calcio nel 2018 dopo il sospetto coinvolgimento nell’abbattimento dell’aereo civile malese in Ucraina, un gruppo di legali della capitale sono pronti a coinvolgere le famiglie delle vittime in una class action contro il presidente russo, accusandolo quindi di una corresponsabilità nella tragedia.

Clegg col suo appello contro Putin si è unito ad alcuni politici tedeschi che chiedono di togliere l’organizzazione del torneo a Mosca. ”Dopo questo terribile, terribile abbattimento di un jet, è essenziale che l’Unione Europea adotti la linea dura nei confronti di Putin”, ha aggiunto il leader Libdem. Secondo il vice premier, servono sanzioni più dure contro Mosca e allo stesso tempo Putin ”non si può aspettare di avere il privilegio di occupare un posto di rilievo negli affari mondiali se non è disposto a rispettarne le regole di base”.

Ma già nei giorni scorsi la Fifa si era espressa in proposito, affermando che togliere i mondiali alla Russia non sarebbe la soluzione alla crisi in Ucraina. L’attacco di Clegg non ha trovato il sostegno del premier David Cameron secondo cui per il momento non è da percorrere la via del boicottaggio anche se non si meraviglia che vengano fatte queste richieste. Lo stesso premier però sta subendo una serie di critiche per la vicinanza del suo partito conservatore ad alcuni personaggi legati al Cremlino. Il leader laburista Ed Miliband ha chiesto nuovamente a Cameron di far luce sulla donazione di 160 mila sterline ricevuta da Lubov Chernukhin, banchiere e moglie dell’ex vice ministro alle Finanze di Putin, Vladimir Chernukhin, per aggiudicarsi una sfida a tennis con Cameron e il sindaco di Londra Boris Johnson, ‘premio’ messo in palio per la raccolta fondi a favore dei Tory durante il gala annuale del partito qualche settimana fa.

Questo mentre si prepara quella che per il capo del Cremlino potrebbe essere una azione legale dalle conseguenze imprevedibili. Dietro l’iniziativa c’è lo studio McCue & Partners, che la scorsa settimana ha mandato suoi rappresentanti in Ucraina. Un portavoce dei legali londinesi, che in passato hanno condotto una causa negli Stati Uniti contro il colonnello Muammar Gheddafi per aver sponsorizzato gli attacchi terroristici dell’Ira in Ulster e sul suolo britannico, ha spiegato che quelli ”direttamente responsabili” dell’abbattimento non sono solo i separatisti che avrebbero lanciato il missile contro il volo MH17, causando la morte di centinaia di vittime innocenti, ”ma anche gli Stati, gli individui o le altre entità che hanno fornito ai separatisti il sostegno finanziario, materiale e i mezzi per farlo”.

Intanto l’ambasciatore britannico in Ucraina, Simon Smith, si è detto molto preoccupato per il fatto che il luogo del disastro sia stato ”compromesso” e per il rischio che le famiglie delle vittime debbano attendere anni per avere risposte sulla sorte dei loro cari. Secondo un sondaggio pubblicato dal Sunday Telegraph, dopo la tragedia il 45% degli intervistati chiede all’Ue di introdurre sanzioni più dure contro Mosca, fra cui un embargo totale sugli armamenti.