Tra la Striscia di Gaza e la terza media, cronache dalla Grillo sommossa

di Lucio Fero
Pubblicato il 31 Gennaio 2014 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA
Tra la Striscia di Gaza e la terza media, cronache dalla Grillo sommossa

Il caos alla Camera dopo l’approvazione del decreto Imu/Bankitalia (foto Ansa)

ROMA – “Ormai lì dentro siamo fra la Striscia di Gaza e la terza media”: è la migliore di giornata, è la frase con cui Mattia Feltri su La Stampa apre la sua di cronaca e fotografa in maniera folgorante ciò che è in corso sotto il segno di Grillo, qualcosa che è insieme eversione violenta e un giocar alla rivolta. Qualcosa che ha della ribellione organizzata  e della ricreazione scolastica. Qualcosa appunto “tra la Striscia di Gaza”, dove la convivenza tra genti al di qua e al di là della Striscia è impossibile, e la “terza media”, dove si gareggia a chi fa più casino e ci si sente grandi, coraggiosi ed eroici quando per sfregio e per sfida ti siedi sulla sedia della maestra.

Narrano le cronache della sommossa grillina del deputato-cittadino Vittorio Ferraresi entrato con il casco integrale nell’aula della Commissione Giustizia. Terza media, non c’è dubbio: gesto da terza media, tipico di una pre-adolescenza. Ma narrano anche del corteo con cui venti e più cittadini-deputati grillini vanno a bloccare la Commissione Affari Costituzionali. Fanno presidio, picchetto, vogliono impedire che lì dentro si voti. E agli altri deputati, di ogni altro partito, gridano “Maiali, voi da qui non uscite”. Impediscono di uscire e di entrare. Il corteo vuol stabilire che è M5S a stabilire cosa si vota e cosa non in Parlamento. L’equazione è semplice e chiara: la legge elettorale non piace a M5S quindi ne va impedita la votazione, anche se anzi soprattutto se quei “maiali” sono maggioranza. Striscia di Gaza, non c’è dubbio: questa è la logica e l’etica del “puro” che ha la missione di annientare “l’impuro”.

Narrano le cronache dei deputati di M5S che considerano e dichiarano tutti gli altri come una “criminalità organizzata” da annientare o almeno zittire. Infatti non è solo che si protesti, i cittadini-deputati M5S fanno di più e di diverso: assaltano e provano a occupare i banchi della presidenza e del governo, picchettano l’ingresso e l’uscita delle Commissioni, provano a bloccare la Camera, a farne il primo presidio del Parlamento Okkupato da cui poi partirà la grande sollevazione anche fuori del Parlamento. Lo dicono loro, le cronache soltanto registrano.

E le cronache registrano ovunque, nei pensieri, nelle dichiarazioni, negli articoli di commento, la parola “squadrismo”. Squadrismo più che fascismo, molto più che fascismo è l’accusa alla sommossa sotto il segno di Grillo. Ed in effetti appare più calzante: sono in effetti appunto squadre di cittadini-deputati M5S che presidiano la sala stampa di Montecitorio e decidono che deve parlare e chi non con la stampa (Alessandro di Battista). Squadre muovono verso le Commissioni. Squadre che muovono tutte con la certezza di essere in marcia contro quei “maiali e criminali”, cui il meno che si possa dire è: “Se votate da qui non uscite”.

Le cronache registrano il segretario del Pd Matteo Renzi che in intervista  a La Stampa rileva lo “squadrismo” e dice netto che è roba “da codice penale”. In effetti bloccare, impedire sistematicamente e in maniera organizzata l’attività del Parlamento non sta scritto nella Costituzione e neanche  si può tanto andare di se e di ma: sarebbe, è fuori e contro la legge. Anche se fatto “in nome del popolo”. E chi lo dice chi è il popolo? Curiosa e immediata nemesi questa di M5S: nelle stesse 24 ore l’accusa a Napolitano di tradire e violare la Costituzione, ad esempio per aver imposto al Parlamento due governi, e poi trovarsi a tentare di imporre al Parlamento, manu militari o comunque a forza di corteo, ciò che deve votare o non votare. Difensori della Costituzione e chi se ne infischia della Costituzione, guardie e ladri quelli di M5S in una botta sola.  Ancora una volta Gaza e la terza media insieme.

Narrano le cronache della cittadina-deputata Silvia Benedetti che ha rifilato un morso ad un commesso: terza media. avevano narrato dell’altro cittadino che in aula aveva rivendicato, fatto sul il “Boia chi molla”: Striscia di Gaza. Fuor di immagini pur folgoranti, le cronace narrano di tentativi di interpretazione e spiegazione. M5S fa così perché solo così c’è da fare e tutto il resto è solo da annientare. Oppure M5S fa così perché se qualcuno porta a casa davvero e presto l’abolizione del Senato che costa, dei rimborsi elettorali alle Regioni, dei super stipendi ai consiglieri e confeziona il tutto in una legge elettorale che funziona, allora M5S che fa? Perde la ragion d’essere e quindi già ora perde la ragione.

Altri suggeriscono: M5S fa così perché se arriva il doppio turno M5S diventa quel che è, un quairto o un quinro dell’elettorato. Con il secondo turno c’è uno che vince e fa il governo. Vince e governa per diretto mandato popolare. Quindi dopo il secondo turno non si può gridare a “inciucio” e “pdmenoelle”. Qualcuno dice è il doppio turno che manda ai matti M5S. Oppure qualcuno dice: in realtà sono così, sono sempre stati così, ora stanno “uscendo al naturale”. E pensare che Bersani con questi ci voleva fare un governo e Rodotà con questo ci voleva fare un presidente della Repubblica. Qualcuno addirittura esagera e dice e scrive di “guerra civile fredda”.

Dicono tante cose le cronache, non c’è che da metterle in fila. E la colonna delle cronache in fila rimanda malandrina a una battuta del film L’Armata Brancaleone che chissà perché, o forse benissimo si sa, ora sovviene. La battuta diceva: un solo grido, un solo idioma…scappoma!