Brexit hard e senza rete, sarà nei libri di storia. Ma chi legge i libri di storia?

di Lucio Fero
Pubblicato il 30 Marzo 2017 - 11:58 OLTRE 6 MESI FA
Brexit hard e senza rete, sarà nei libri di storia. Ma chi legge i libri di storia?

Brexit hard e senza rete, sarà nei libri di storia. Ma chi legge i libri di storia?

ROMA – Brexit ufficialmente e davvero partita. Finora per nove mesi dopo il referendum con cui la Gran Bretagna ha rifiutato l’Unione Europea era Brexit solo a parole. E infatti è sembrato ai più che non fosse successo niente, dopo tanto tuonare nessuna pioggia. E infatti per questi nove mesi non è successo nulla, la Brexit era proclamata ma non attuata. Ora comincia davvero e come sarà, quel che sarà nessuno lo sa.

E’ una Brexit hard, forte e tosta e non può essere altrimenti. La Gran Bretagna uscirà, anzi esce, dalla Ue e anche dal mercato comune europeo. Non può che andare così: il mercato comune comporta libera circolazione di uomini, merci e capitali. Gran Bretagna ha votato Brexit per non avere libera circolazione soprattutto di uomini, persone, stranieri. Quindi niente mercato comune anche per merci e capitali. Londra e l’Europa sanno che è così e che non può che essere che così, lo accettano e si preparano.

Per quel che ci si può preparare all’ignoto, al mai sperimentato, al mai nemmeno preso davvero in esame come cosa realmente possibile. Due anni di trattative per sciogliersi tra Gran Bretagna e Ue. E sembra un’infinità di tempo. E invece è un soffio: nella legislazione britannica ad esempio ci sono montagne di leggi e regolamenti adottati di derivazione Bruxelles, cancellarli, riscriverli, mutarli è enorme e lunga impresa. E solo una delle imprese.

I diritti e i doveri, la natura giuridica, lo status dei quattro milioni di europei che vivono in Gran Bretagna (600 mila italiani) e quello parallelo dei britannici che vivono in Europa. Centinaia, migliaia di accordi commerciali e di regolazioni di settore (Ryan Air tanto per dirne una ha comunicato che se non arriva nuovo regolamento dal 2019 non vola più Gran Bretagna-Europa). I passaporti finanziari di migliaia che lavorano alla City. I dazi, le tariffe. La collaborazione tra servizi di sicurezza…

E’ un lasciarsi senza rete perché nessuno sa come si fa e che succede. Si discute e si conteggia chi ci rimette e quanto ci rimette. Non mancano, anzi abbondano, quelli convinti che ci si guadagna. Ai tempi non furono pochi ad esempio da noi convinti che si guadagnava eccome a colonizzare lo “scatolone di sabbia” libico. Convintissime nel 1914 erano tutte le pubbliche opinioni che la guerra sarebbe stata breve, vittoriosa e conveniente. Più tardi nel 1940 in Italia erano tantissimi convinti che convenisse fare un po’ di guerra a Francia e Gran Bretagna, un vero affare. E nel 1930 negli Usa un governo era certissimo convenisse una legge che imponeva dazi sulle merci in arrivo in Usa. La fecero, il resto del mondo reagì ai dazi con dazi e fu crollo generale.

La convinzione degli elettorati e delle pubbliche opinioni in un senso o nell’altro non garantisce che andrà secondo convinzione. La storia spesso offre dure, testarde e feroci repliche alle opinioni di massa. Quel che è certo è che per la prima volta dopo molti decenni separarsi, dividersi viene considerato utile. Dopo decenni di comprovata utilità, economica soprattutto ma non solo, dell’unirsi.

Quel che è certo che la Gran Bretagna che ha il primato morale della vittoria in guerra sulla peggiore minaccia venuta all’umanità tutta, la Gran Bretagna che ha indicato al mondo il dovere primario di abbattere il nazismo, oggi si separa, si allontana soprattutto per ostilità e malumore verso lo straniero.

Una cosa che come è stato detto finirà nei libri di storia. Già, ma chi li legge oggi i libri di storia? Se pronunci la parola Brexit in un notiziario o peggio che mai in una cena, avverti un vaporoso e simulato interesse di cortesia. Anzi, diciamo la verità, l’uditorio se ne frega. Magari ti chiede dei riflessi sulla Champions League o su i prezzi di Londra. Se ne frega, e c’è una sola cosa peggiore del fatto che se ne frega ed è che se ne frega perché non capisce. E nessuno aiuta in questa attività. Libri di storia? Qui e oggi la storia non ha né scrittori né lettori.