Casaleggio-Grillo, come la Raggi: strateghi dell’arronzo

di Lucio Fero
Pubblicato il 11 Gennaio 2017 - 08:15 OLTRE 6 MESI FA
Casaleggio-Grillo, come la Raggi: strateghi dell'arronzo

Casaleggio-Grillo, come la Raggi: strateghi dell’arronzo (foto Ansa)

ROMA – Casaleggio Davide e Beppe Grillo, molti si chiedono come sarà, quale sarà M5S se e quando dovesse per volontà popolare diventare governo. Eccolo come sarà e come saranno: come la Raggi a Roma. Strateghi dell’arronzo, dell’approssimazione, virtuosi della “mossa”, artisti della finta, venditori di pelli d’orso mai catturati. E non lo dicono i loro nemici e avversari che così è e così sarà, lo dicono loro stessi quando rivendicano, sbandierano “l’arronzo europeo” come nobile battaglia e onorevole impresa.

“Abbiamo fatto tremare il sistema come non mai”, parole e giudizio di Grillo in persona. Dunque “far tremare il sistema come non mai” consiste nel tentare un gruppo unitario al Parlamento europeo insieme con i demo-liberali dell’Alde. No, non proprio, Grillo ci spiega che il “sistema ha tremato” e la prova del tremore inflitto è che ilo tentativo non è riuscito. Come ha notato Massimo Gramellini su La Stampa, Grillo denuncia un complotto dei “cattivi” per impedire a Grillo di allearsi coi…cattivi.

Più tardi Alessandro Di Battista è andato in tv a gettar la palla in tribuna: “sempre riflettori spianati su M5S, chiedetevi perché”. Veramente i riflettori sull’operazione Alde li aveva accesi Grillo chiamando dal blog tutto M5S a votare sì o no all’alleanza. E disciplinati e convinti in 35 mila o giù di lì avevano detto sì scoprendo in meno di 24 ore una affinità o almeno un sentimento amico con la suddetta Alde fino ad un’ora fa ignota ai più. Il fine ed astuto Luigi Di Maio aveva tranquillizzato tutti: fosse scelta politica sarebbe errore, è scelta tecnica quindi errore non è.

Vale la pena di soffermarsi su questo Di Maio pensiero perché contiene una chiave, una cifra dell’agire politico di M5S: il sentirsi astuti. Se è scelta politica è errore, se è tecnica errore non è. Questo pensare e agire configura, rappresenta, esemplifica una condotta furba. Colgo l’opportunità tecnica, mi infilo nel gruppo parlamentare che conta. Politicamente quelli dell’Alde sono lontanissimi da me, da noi, da M5S. Ma noi siamo freschi, giovani, diversi, astuti, insomma li freghiamo.

Da questo sentirsi astuti perché freschi, abili perché nuovi, vincenti perché non competenti nasce non a caso la strategia dell’arronzo trionfante. Quella strategia che raggi sindaca applica da sette mesi a Roma. Arronzo sulla raccolta rifiuti mettendo insieme istanze e parole ambientaliste e mani in pasta, sindacati e relazioni dell’Ama raccogli deficit, consulenze e clientele. Arronzo trionfante nelle nomine al Campidoglio in cui la Raggi è maestra, da ultimo si fregia dell’aver revocato l’incarico a Marra fratello (l’altro resta in carcere), incarico che aveva disposto personalmente nonostante altrui dubbi. Arronzo trionfante sul trasporto urbano: ridare alla lobby Atac contratto, orari e premi in denaro di anni in fa in cambio di minore (sì, minore, produttività).

Arronzo, arronzo…che non è inevitabile dazio al’inesperienza e al rodaggio. No, questo M5S è arronzo di programma e progetto. E’ strategia figlia del rifiuto e dispetto di ogni competenza che competenza è casta e non si fa. Ed è anche questo arronzo europeo la dimostrazione purtroppo che nel declino dei ceti dirigenti, nell’evanuire dello spessore dei leader ci stanno anche Casaleggio junior e Grillo Beppe. Per infilare la sequenza: mi metto con quelli, ci faccio l’accordo, lo faccio sottoscrivere ai miei militanti, mi ritrovo messo alla porta e grido che è la prova che non mi vogliono…quelli con cui volevo andare…Per infilare simile sequenza non devi essere un genio e neanche uno particolarmente lucido e abile.

Per trovarti attore-regista di una storia così devi essere uno che arronza, Casaleggio Davide e Beppe Grillo come Virginia Raggi. E pensare che buona parte della stampa italiana che M5S dichiara e sente ostile si è affannata, per amor di M5S non ricambiato, a raccontare di un M5S che si voleva fare europeista (prima garantista) per incombente consapevolezza di futuri doveri governativi. Altro che stampa ostile, è pieno di titoli e opinioni che accreditano la voglia M5S di diventare responsabile e affidabile indossando panni di governo. Stampa strabica: guarda l’arronzo grande e vede un Machiavelli minimo.