Castrazione chimica agli stupratori. Sì? E anche lingua cucita agli stupidi

di Lucio Fero
Pubblicato il 20 Settembre 2017 - 09:25 OLTRE 6 MESI FA
Castrazione chimica agli stupratori. Sì? E anche lingua cucita agli stupidi

Castrazione chimica agli stupratori. Sì? E anche lingua cucita agli stupidi (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Castrazione chimica agli stupratori. Matteo Salvini recupera, rilancia un vecchio cavallo di battaglia della Lega: la castrazione. Diventata chimica negli anni perché in origine nel laboratorio culturale leghista (copyright Roberto Calderoli) partì come castrazione “con il coltello infetto”.  Poi in materia la Lega ha adottato una linea…moderata.

Dunque, castrarli, con la chimica s’intende. Castrazione bianca e non cruenta. Il ragionamento fila: maschi infoiati perché scuri di pelle e quindi infoiati per cultura e natura violano a ripetizione donne bianche. Non se ne può più e visto che ce l’hanno nel sangue lo stupro, l’unica è togliergli non tanto il vizio che non si può, ma lo strumento, che si può.

Il ragionamento fila, non fosse per qualche dispetto, anzi chiamiamolo francamente boicottaggio che la cronaca e i fatti arrecano al ragionamento. Dispettosa cronaca sgambetta narrando che il probabile stupratore della donna a Villa Borghese a Roma la pelle ce l’aveva…chiara. Uno dell’est, Est Europa, non scuro e neanche musulmano. E neanche sbarcato dai barconi. E va bene…sarà stato bianco e pure di cultura cristiana ma sempre straniero era, il ragionamento sbanda ma regge.

Ma, maledetta cronaca, ecco che a poche ore dallo stupro di Roma arriva quello della dottoressa in servizio nel turno di notte in ambulatorio. E, maledizione, lo stupratore è tutto bianco e pure tutto italiano. E allora il ragionamento dovrebbe cominciare a ruzzolare: sicuri che la foia che stupra sia questione di razza e pigmento?

Dovrebbe, ma non ruzzola il ragionamento. Perché ragionamento non è, è ideologia che stupra ogni ragionamento. E ogni etica, fosse solo anche quella del rispetto di se stessi, anche a se stessi infatti andrebbe sempre garantita e concessa un minimo di decenza.

Così non fanno, non regalano a se stessi e alle proprie parole un minimo di decenza e rispetto coloro che con argomenti vari se lo stupratore è bianco alla fine è anche lui una vittima, stai a vedere  quanto lei era consenziente (piace da morire sui social la “rivelazione” che le studentesse americane a Firenze abbiano organizzato il tutto per incassare l’assicurazione) e le donne si proteggano un po’ di più.

Così non fanno, non regalano a se stessi rispetto e decenza quelli che l’orribile stupro e gli immigrati sono la stessa cosa. Ma sia, si faccia un patto con il diavolo e si dica sì alla castrazione chimica degli stupratori. Ad un patto, ad una condizione perché la cosa sia di gran vantaggio per tutti e migliori davvero la qualità dell’ambiente umano e la sicurezza della vita associata. Perché sia un vero patto, sia pure con il diavolo della legge del taglione, e sia uno scambio, come un vero patto.

Castrazione agli stupratori e lingua cucita agli stupidi. Facciamo? E chi sono gli stupidi? Vasta ricerca, individuarli e zittirli programma troppo vasto, nessun profeta o divinità tanto meno imperatore o presidente o leader ci si è mai cimentato. Limitiamoci agli stupidi che parlano in materia di stupri dicendo stupidaggini, tipo quella dello scuro che stupra perché “da lui si usa così”, tipo quella dello stupratore scuro al patibolo e lo stupratore bianco in fondo sempre figlio di mamma.

Castrazione chimica agli stupratori e lingua cucita (magari a tempo, non per sempre che siamo buonisti) agli stupidi. Roba da starci, patto da sottoscrivere. Perché sono certo profondi fenomeni sociali e storici, è certo la somma dei vettori economici, culturali e psicologici, è di sicuro un fenomeno di massa e popolare che alimenta i razzismi, i sovranismi e i fascismi, enormi forze della storia contemporanea e non. Ma per essere coerentemente e fino in fondo sovranista come si dice oggi (vasta e pavida definizione per poter comprendere dentro la categoria anche i razzismi e i fascismi senza essere obbligati a distinguere, che  farlo ci si rimette in audience e voti)) bisogna che ci metti un po’ del tuo. E quindi una moratoria delle stupidaggini, una leggera castrazione della parola dei…diversamente intelligenti sarebbe, come la castrazione chimica degli stupratori, misura di salute pubblica

Infine una parola a sostegno della sindaca di Roma Virginia Raggi, stavolta ci vuole. Che c’entra, che responsabilità ha, che follia è addebitare a un sindaco la colpa praticamente diretta se nella sua città c’è uno stupro? Solo una vita pubblica dai toni grotteschi e isterici può chiamare in causa un sindaco o una Giunta perché in una villa o in una periferia c’è uno stupro. Eppure è tradizione: di colpa in stupro fu accusato dalle opposizioni (e anche dalla stampa) Veltroni sindaco e poi via via tutti i sindaci di Roma. E come a loro accade ai sindaci di altre città.

Sostegno alla sindaca Raggi che nulla c’entra con lo stupro anche se ci ricordano che Raggi non sindaca accusava Marino sindaco di responsabilità quando ci furono stupri a Roma. Fa niente, Raggi non merita di essere tirata in ballo, addossarle qualunque responsabilità è sbagliato e sostanzialmente bugiardo.

Poi però la parola di solidarietà dovuta a Raggi quasi si spegne in gola quando si apprende che Raggi sindaca ha chiesto al governo niente meno che “leggi speciali” anti stupro nella Capitale. Leggi speciali non vuol dire nulla, Raggi è ancora una volta tutta e solo chiacchiere e distintivo. Un sindaco, una persona seria avrebbe detto: ecco qua, luci nei parchi e Vigili comunali in servizio in strada, io ho fatto il mio e bugiardo chi mi tira dentro. Un sindaco, una persona seria…