Corruzione, evasione, spreco: “pizzo” da 4000 euro a testa ogni anno. Tu lo paghi o lo incassi?

Pubblicato il 25 Giugno 2009 - 14:35| Aggiornato il 13 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Corruzione, evasione fiscale e la quota di spesa pubblica giudicata spreco perchè inutile e clientelare ci costano quattromila euro l’anno. A testa, neonati compresi. Oppure, sempre in media, ce ne fanno guadagnare altrettanti. Tu da che parte stai, con quelli che rimettono o con quelli che ci guadagnano? Perchè le “parti” sono due: una tale massa di denaro non può conoscere solo vittime, a milioni. Deve per forza di cose, per inderogabile matematica, conoscere anche beneficiari, a milioni. Non fosse così, non ci fossero i milioni di italiani che ci guadagnano, il sistema non reggerebbe, ci sarebbe da tempo una rivolta che non c’è.

Ecco i conti. L’ultimo lo ha fatto, appunto, la Corte dei Conti. Insieme al Saet (Servizio anticorruzione e trasparenza del ministero della Pubblica amministrazione e innovazione, sapevate che esisteva?) la Corte dei Conti ha stimato in 60 miliardi all’anno il costo, il prezzo della corruzione. Definita “una tassa immorale e occulta pagata con i soldi sottratti dalle tasche degli italiani”. Sessanta miliardi sono tanti, se escono dalle tasche di tanti italiani in tante tasche però, sempre di italiani entreranno pure.

Poi ci sono i cento miliardi netti di evasione fiscale. Evasione pura, non elusione, cioè tentativo di pagarne il meno possibile di tasse restando più o meno nella legge. No, cento miliardi pari a un terzo della ricchezza nazionale occultata, quanto dovrebbero pagare di tasse quelli che non pagano, sia pure ad un’aliquota media del 33 per cento giudicata congrua perfino da Berlusconi e Bossi. Cento miliardi che restano nelle tasche di milioni di italiani anche se a danno delle tasche di altri milioni di loro connazionali.

Quindi ci sono 80 miliardi annui di spesa pubblica inutile e clientelare. Non i settanta che ogni anno costa pagare gli interessi sul debito pubblico. Non i 110 che costa la Sanità, non i circa trecento che se ne vanno in previdenza e assistenza. Qui si parla di altri 80 miliardi, quelli che la politica, il governo centrale e quelli locali distribuiscono come si dice sul territorio e che alimentano, nutrono milioni di rispettabili cittadini. Ma sempre spreco è.

Totale 240 miliardi annui. Divisi per sessanta milioni di residenti, tutti compresi, fa appunto quattromila euro a testa. Questa la “taglia”, il “pizzo” che corruzione, evasione e spreco imporrebbero a ciascuno di noi. Nella improbabile condizione di essere tutti vittime del taglieggio. Ovviamente così non è: i beneficiari, gli imprenditori, gli elettori, gli organizzatori, i clienti della corruzione, evasione e spreco devono essere milioni, almeno altrettanti delle vittime. Altrimenti i conti sociali non tornerebbero. Ciascuno di noi da che parte sta, è tra quelli che pagano o incassano in media quattromila euro l’anno? Attenti prima di rispondere anche se siete soli davanti a voi stessi e a colloquio solo con voi stessi. Può capitare, capita anzi spesso che ciascuno di noi sia per così dire al mattino incudine e al pomeriggio martello. Incudine su cui il martello si abbatte quando paghiamo le tasse, ma martello che si abbatte quando lavoriamo ad una consulenza, un appalto, un corso professionale o un ufficio dai costi gonfiati. Incudine quando paghiamo il disservizio di servizi inquinati dalla corruzione e dall’inefficienza, ma martello quando usufruiamo di esenzioni dal pagamento di quei servizi perchè non dichiariamo tutto il reddito reale. Incudine e martello, si può continuare a lungo…Quel che è certo è che un sistema sociale, economico e politico che tollera il sovra costo di 240 miliardi l’anno tra corruzione, evasione e spreco non può che essere un sistema che tale sovra costo genera. Non è solo acqua che ci allaga, è anche acqua nella quale ci bagnamo.