“E’ stata la culona… E’ colpa dell’euro”. Ma chi mangiò 500 miliardi?

di Lucio Fero
Pubblicato il 2 Gennaio 2012 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA
"E' stata la culona": la prima pagina del Giornale il 31 dicembre

"E' stata la culona": la prima pagina del Giornale il 31 dicembre

ROMA – “E’ stata la culona” era il titolo a tutta prima pagina de Il Giornale nell’ultimo giorno del 2011. La “culona”, cioè Angela Merkel: così la definiva e individuava uno dei maggiori quotidiani della destra italiana. Chissà come l’avranno tradotto in Germania e chissà quanto saranno stati contenti i tedeschi. Di certo sarà aumentata la loro disponibilità a farsi garanti, con i loro soldi, della solvibilità del debito italiano. Angela Merkel, “la culona”, che, come racconta Il Giornale e mezza stampa italiana riprendendo il Wall Street Journal, avrebbe ordinato via telefono a Giorgio Napolitano di disfarsi di Silvio Berlusconi premier. Silvio Berlusconi ex premier che il primo giorno dell’anno 2012 spiega di non essere stato fatto fuori dalla Merkel o da Napolitano ma dall’euro: “La crisi economica e finanziaria non dipendeva dal mio governo e neanche dalla situazione economica e di bilancio dell’Italia, la colpa di tutto è dell’euro”.

Dunque in Germania e in Europa tutta possono farsi un’idea abbastanza chiara e netta di ciò che pensa e di ciò che pulsa nella mente e nel cuore della destra politica italiana: rancore e avversione verso la “culona” e ostilità e rammarico verso la moneta unica e la fatica di tenerlo in piedi questo maledetto e nocivo euro.

Nella storia recente narrata e ripercorsa da Il Giornale fino a Berlusconi mancano le promesse primaverili del governo che c’era di che abbassare le tasse e aumentare la spesa, mancano i 308 voti in Parlamento, meno della maggioranza necessaria, raccolti da Berlusconi prima delle sue dimissioni. Manca, ma questo sarebbe pretendere troppo, la consapevolezza che “culone” varie, ovvero governi e contribuenti degli altri paesi europei, se e quando si occupano dell’Italia si occupano non solo dei fatti nostri ma anche dei soldi loro.

Comunque lo scoop del “golpe della culona” ha rivelato una telefonata già nota nei documenti ufficiali e ha svelato, niente meno, che la totalità dei governi europei, quello tedesco e francese per primi, non si fidavano, anzi disperavano che il governo di Berlusconi fosse in grado di fermare lo scivolamento dell’Italia verso l’espulsione dai mercati finanziari e verso il default. Quanto detto, spiegato, stampato e ribadito da settembre a novembre cento e mille volte è diventato a dicembre scoop esclusivo. A beneficio dei molto distratti.

Comunque, “culona” a parte, la “colpa è dell’euro”. Euro che nella testa, nell’animo e nella ricostruzione di Berlusconi ci impicca a nuove tasse e al peggio del peggio. In effetti oggi l’Italia comincia a pagare la sua parte del conto per tenersi l’euro e restarci dentro. Oggi, ma l’euro nasce nel 2002 e da allora l’Italia ci sta dentro. Quanto è costato l’euro agli italiani dal 2002? Cinquanta miliardi l’anno, non di spesa però ma di incasso. Prima dell’euro ogni paese pagava gli interessi sul debito in relazione all’entità del suo debito e alla garanzia che forniva la moneta nazionale. Con la lira pagavamo interessi decisamente superiori a quelli che cominciammo a pagare dal 2002, da quando cioè il debito italiano espresso e garantito in euro e non in lire. Circa cinquanta miliardi l’anno che l’Italia ha risparmiato di pagare, dal 2002. Dal 2002 al 2011 fanno circa 500 di miliardi. Risparmiati dall’Italia grazie all’euro. Cinquecento miliardi in dieci anni che avremmo dovuto pagare sotto forma di più tasse o meno spesa. Non li abbiamo pagati e ce ne siamo dimenticati di questo maxi sconto sul nostro debito.

Però quelle centinaia di miliardi non sono svaniti nel nulla. Li abbiamo utilizzati, eccome se li abbiamo utilizzati. Stanno nei circa 150 miliardi all’anno di evasione fiscale, negli 820 miliardi di spesa pubblica, nei 60 miliardi stimati di sovrapprezzo della corruzione, nei 170 miliardi di agevolazioni fiscali spesso elargiti ai finti poveri e indigenti, nei costi della politica, anzi dei politici, nella triplicazione in venti anni della spesa per acquisti da parte della Pubblica Amministrazione. Le abbiano utilizzate e investite quelle centinaia di miliardi che l’euro ci ha fatto risparmiare in dieci anni: in evasione fiscale e spesa pubblica a piè di lista. Ma che “colpa” vuoi sia questa a fronte di quelle della “culona” e dell’euro?