Daniza kaputt: sentenza della gente del Trentino. Provincia eseguì

di Lucio Fero
Pubblicato il 12 Settembre 2014 - 15:09 OLTRE 6 MESI FA
Daniza kaputt: sentenza della gente del Trentino. Provincia eseguì

L’orso Daniza (LaPresse)

ROMA – E’ la stessa, solita e comunissima storia che ciascuno avrà visto dieci, cento e mille volte in documentari e/o in film, alla tv o al cinema. La storia della gente del luogo che di fronte all’elefante che abbatte la recinzione del campo coltivato, di fronte al lupo o alla volpe che spaventano e saccheggiano il gregge o il pollaio, di fronte all’orso che preda una pecora o un quadrupede…si fa tribunale ed emette sentenza. Sentenza di eliminazione. Nel caso dell’orsa Daniza la sentenza è stata: Daniza kaputt. Sentenza per volontà di gente. La Provincia di Trento ha avuto solo il ruolo dello sceriffo che esegue quanto voluto dalla giuria popolare.

Sempre la stessa storia, ad ogni latitudine: la comunità locale non tollera, non sopporta che i suoi beni materiali siano, anche in minima misura, danneggiati o addirittura compromessi dalla vicinanza, prossimità con altra specie animale. Così è fatto l’animale uomo, così fa in ogni continente. Lo fa in Africa, lo fa in Asia, ha appena smesso di farlo in grande stile nelle due Americhe. Figurarsi se non lo fanno le genti delle valli del Trentino e dell’Abruzzo. In Italia la gente, sì proprio la brava e comunissima gente, se l’animale in libertà ce l’ha di fronte a gran maggioranza chiede, anzi esige, che l’animale sia tolto di torno.

Lo fanno in Toscana/Maremma dove la gente del luogo sta con chi “giustizia” lupi e ne espone le carcasse. Lo hanno fatto quelli del Trentino. Ricordare la manifestazione pro Daniza: decine di amici dell’orsa venuti tutti da fuori e tutto il paese che li guardava storto e poi li ha accompagnati all’uscita…del paese. Forse, probabilmente qualcuno lo sta facendo anche in Abruzzo dove è stato trovato un altro orso ammazzato. Guarda caso dopo la denuncia di un orso che si era infilato in un pollaio e del padrone delle galline spaventato e furente. Non è azzardato, non del tutto almeno, ipotizzare un effetto Daniza, un giustiziere degli orsi cattivi.

Sempre la stessa storia, di esclusivamente made in Italy 2014 c’è l’ipocrisia. Quella di dichiarare che orsa Daniza sarebbe stata catturata ma mai e poi mai “giustiziata”. Anche un profano, almeno un profano che pensa, era in grado di fiutare la magagna. Un’orsa mamma da quattro mesi, due cuccioli al seguito, braccata da un mese è in uno stato di stress in cui non c’è bisogno di sbagliare la dose dell’anestetico per stenderla.

Ipocrisia di dichiarare orsa Daniza pericolosa per gli umani. Falso: l’orsa aveva solo protetto i suoi cuccioli infliggendo all’involontario disturbatore poco più che uno spavento. Daniza era invece pericolosa e come per l proprietà, per la “roba” dei valligiani,  pecore e mucche. Pericolosa per il portafoglio e non per la salute degli umani. Per questo la gente ha decretato: Daniza kaputt.

Ipocrisia nell’attribuire la sentenza di eliminazione a questa o quell’altra autorità, il ministero, il governo, la Provincia, la Regione….Daniza morta l’ha voluta la gente del Trentino, come avrebbe fatto e fa in ogni luogo la gente del luogo.

Ma non si può dire perché dicendola chiara che è stata la gente a sentenziare Daniza kaputt si mette in forse il comandamento numero uno, quello per cui la gente ha sempre ragione. Non è così, quasi mai è così: la gente del luogo, in ogni luogo geografico e sociale e storico molto spesso ha torto marcio. Torto marcio a gran maggioranza. Torto nel perseguire l’interesse generale. Torto nel sacrificare all’interesse particolare tutto, praticamente tutto. La storia di Daniza ne è solo un piccolissimo e in fondo perfino trascurabile e marginale evento. Se non fosse per quella ultima e più gigantesca ipocrisia: non dire chi realmente ha voluto l’orsa fuori dai piedi. L’ipocrisia regina: alla gente non far sapere quanto è cattiva la gente.