Europa, regge la diga Olanda. Voto sconfitta per gli anti Ue

di Lucio Fero
Pubblicato il 16 Marzo 2017 - 08:32 OLTRE 6 MESI FA
Europa, regge la diga Olanda. Voto sconfitta per gli anti Ue

Europa, regge la diga Olanda. Voto sconfitta per gli anti Ue (nella foto Ansa, lo sconfitto Wilders)

ROMA – Europa, Unione Europea, euro: la diga Olanda ha retto. Le elezioni olandesi sono state un voto sconfitta per gli anti Ue. Il partito per il via dall’Europa e dall’euro, il partito che aveva promesso, in caso di vittoria, referendum anti Europa ed anti euro, il partito che aveva annunciato la “Nexit”, cioè l’addio dell’Olanda all’Unione, il partito guidato da quel Wilders che ancora ieri aveva profetizzato e scommesso: “Tra due, tre anni euro ed Ue non esisteranno più”, quel partito non arriva primo nei risultati.

Non primo il partito di Wilders, non primo come sperava e credeva. E secondo per un solo seggio: i seggi nel Parlamento olandese che saranno assegnati in base al voto al partito anti Europa saranno 20 su 150. Diciannove i seggi che avranno anche i democristiani e i liberali di sinistra. Dunque il partito anti Europa forte sì, ma non il partito più forte e quasi un partito come gli altri. Wilders con stizza ha commentato “Non vi siete liberati di me”. Ma la sentenza elettorale è stata di massa: affluenza al voto 82 per cento.

Il partito più votato dagli olandesi risulta invece quello del premier in carica, il liberale Rutte. Un partito che ha chiesto voti per restare in Europa e per l’Europa. Trentatre seggi, resta il primo anche perdendo seggi. Ne guadagnano tanto i Verdi di sinistra passando da 4 a 16 e ne perdono tanti di seggi i laburisti passando a 9 da 28.

Nonostante gli annunci della inarrestabile marcia delle forze anti sistema in tutta Europa, nonostante le attese ansiose e speranzose della Le Pen in Francia, di Salvini in Italia (non solo lui), nonostante il tifo anti Europa che spira dagli Usa Trump presidente e stavolta nonostante perfino i sondaggi che davano il partito di Wilders in testa fino a pochi giorni fa…non è successo.

Non è successo che l’Olanda disegnasse il primo lato del triangolo delle Bermuda sociale e politico in cui l’Europa doveva affondare nel 2017. Gli altri due lati, ben più importanti, saranno le elezioni francesi di maggio e quelle tedesche di settembre. L’onda che viene definita “populista”, meglio sarebbe dire l’onda nazionalista, protezionista e ostile allo stesso sistema della democrazia parlamentare, non è certo diventata calma piatta. L’onda c’è ancora, alta e veloce. E ha molti volti, molte sigle. Non tutte di segno politico di estrema destra come il partito di Winders. Ce ne sono in Europa versioni di sinistra dell’onda.

E’ ancora alta e veloce l’onda e se sarà fermata o no lo diranno soprattutto gli elettori francesi. Ma la diga Olanda ha retto, di là l’onda non è passata e già questo è uno stop in fondo inatteso in quella che doveva essere l’irresistibile marcia elettorale degli anti sistema. Non è successo per nulla quello su cui ormai in fondo contavano gli anti Europa di tutta Europa.

Ci si aspettava, soprattutto i No Europa aspettavano che il partito olandese anti Europa avesse la maggioranza relativa dei voti, arrivasse primo. Anche se poi si immaginava non riuscisse a diventare governo perché non avrebbe trovato alleati per fare maggioranza assoluta. In tal caso avrebbe potuto rivendicare comunque una qualche investitura di popolo.

Invece non è andata così, gli olandesi non hanno votato così. Un anello della catena che doveva formarsi a stritolare l’Unione Europea, l’anello olandese è saltato. Una catena che va dall’Ukip in Gran Bretagna, al Front National in Francia, ad Alternativa per la Germania tedesca, alla Lega di Salvini in Italia, ad Orban che guida l’Ungheria, ai Veri Finlandesi a forze di governo in Polonia e in Slovacchia, ad Alba Dorata in Grecia. Una catena che trova saldature e snodi con le varie sinistre alternative al sistema in ogni paese e con MoVimenti quali i Cinque Stelle in Italia e Podemos in Spagna.

Un anello della catena che doveva cominciare a chiudersi al collo dell’Europa unita si è invece spezzato. L’ Olanda hanno detto si suoi elettori non è e non sarà l’Ungheria del Nord. Populisti di tutto il mondo, una lacrima, di stizza.