Ghetti discariche umane, in Puglia sono 26! Buon governo Emiliano

di Lucio Fero
Pubblicato il 9 Marzo 2017 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA
Ghetti discariche umane, in Puglia sono 26! Buon governo Emiliano

Ghetti discariche umane, in Puglia sono 26! Buon governo Emiliano

ROMA – Ghetti, al plurale. Uno, forse il più grande, è andato a fuoco. Anzi è molto più probabile che a fuoco non sia andato da solo, che qualcuno a fuoco l’abbia mandato. Il sospetto, più che un sospetto, è che l’incendio (ci sono scappati due morti) sia stato appiccato come atto di guerra dai “caporali neri”.

Guerra contro chi? E chi sono i “caporali neri”? Guerra contro chi rompeva le scatole ai traffici, guerra contro chi voleva sgomberare il ghetto, guerra insomma contro quel po’ di Stato che c’è in Puglia. E i cosiddetti caporali neri sono appunto neri di pelle che campano sfruttando quelli che hanno la pelle nera come la loro.

Non che i caporali bianchi, quelli di sempre, non ci siano più. Ci sono eccome, comandano, ordinano, reclutano, incassano. All’occorrenza puniscono. Ma si sono messi comodi: adesso il lavoro sporco lo appaltano ai caporali neri. Che fanno nei ghetti il lavoro dei kapo’, che gestiscono le discariche umane dove mettere piede fa schifo anche ai caporali bianchi.

Nei ghetti discariche umane (niente luce, riscaldamento, bagni e solo latrine a cielo aperto e acqua a giorni alterni) vanno a dormire quelli che per tutto il giorno hanno lavorato nei campi. Ovviamente a nero e sotto pagati. E se qualcuno si fa male o peggio stramazza, peggio per lui.

E’ successo, è successo davvero che qualcuno sia morto di fatica, morto davvero, non un modo di dire. E’ successo, qualche caporale è finito sotto indagine e molti imprenditori agricoli della zona si sono preoccupati e hanno fatto convegno ammonendo: e che facciamo, mica possiamo pagare il lavoro regolare, ci rimettiamo…e se qualcuno muore nel mio campo, ce l’hanno portato, non l’ho reclutato io, io non c’entro.

In questo contesto di fulgida sopravvivenza di antiche tradizione negriere, in questa che sembra la sceneggiatura di Alabama 1.860 e invece è Puglia 2.017, a qualcuno è venuto in mente di andare a vedere se in Puglia quello andato a fuoco è l’unico ghetto-discarica umana. Volontari di associazioni umanitarie hanno girato la Regione, fatto il conto e una sera in un servizio televisivo si è potuto sentire: “Per quel che ne sappiamo noi, per quello che abbiamo contato, i ghetti in Puglia sono 26”. Ventisei!

La Puglia è grande ma 26 ghetti umani sono un’enormità. Che segnala, anzi sbatte in faccia l’esistenza ramificata in Puglia di un’economia illegale dello sfruttamento di mano d’opera e di un sistema organizzato di controllo e repressione del bracciante-schiavo. Una rete, quei 26 ghetti umani, stesa capillarmente sul territorio.

Michele Emiliano è il governatore della Puglia. Si segnala per la sua molteplice attività e per le sue iniziative che spaziano su grande arco di temi. Fieramente si oppone al gasdotto, ai gasdotti e oleodotti e qualunque del genere. Fieramente si oppone allo smantellamento dell’Ilva e anche alla rimessa in funzione dell’Ilva. Fieramente ha difeso gli ulivi pugliesi dal complotto internazionale degli insetti parassiti in combutta con Bruxelles e il governo di Roma. Obliquamente ha garantito anche i No vaccino della sua Regione garantendo che non intende introdurre obbligo di vaccinazione per andare a scuola.

Insomma Emiliano si dà da fare, ha una sua ricetta per tutto o quasi: la Regione, l’economia, l’ambiente, la salute, la medicina, l’agricoltura, la botanica. Per non parlare della giustizia sociale del post capitalismo, infatti Emiliano afferma di avere e sperimenta forme di reddito sociale, di cittadinanza,  insomma il nome non importa…forme di soldi pubblici dati come assistenza. Perfino per il Pd Emiliano afferma di avere la cura giusta e questa obiettivamente appare come titanica ambizione.

Di una sola cosa Emiliano non parla, non dice. Dei 26 ghetti discariche di umani nella sua Puglia. Della rete di interessi e lobby che li tengono in piedi, del controllo del  territorio da parte dei caporali bianchi e neri e di chi li paga. D’altra parte, ci fosse un cronista, un inviato, un intervistatore che domandi: scusi Emiliano, che parte, che capitolo sono del suo buon governo della Puglia quei 26 ghetti?