Grillo: “Giuria di popolo su verità”. La verità a maggioranza? In dittature!

di Lucio Fero
Pubblicato il 4 Gennaio 2017 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA
Grillo: "Giuria di popolo su verità". La verità a maggioranza? In dittature!

Grillo: “Giuria di popolo su verità”. La verità a maggioranza? In dittature!

ROMA – Grillo offeso e irritato perché qualcuno comincia a dire che non tutto quello che corre sul web è verità ha pensato bene di rivoltare la frittata con una “Giuria popolare” che stabilisca cosa è vero e cosa non lo è di quanto viaggia e appare sui mezzi di comunicazione di massa, stampa e televisione soprattutto.

La reazione di Grillo è forte e segnata, mossa, identificabile con un’ideologia profonda di cui chissà fino a che punto lo stesso Grillo è consapevole. E’ l’ideologia del “libro”. Del libro sacro e delle verità. Il libro, l’unico libro vero e che deve fare da dottrina e viatico all’agire puro e buono. Il libro è per Grillo il web, per millenni comunque questa funzione di “libro sacro” che oggi svolge il web fu assolta altrimenti. Ma sempre libro delle rivelazioni era e oggi è appunto il web il libro delle rivelazioni nella nuovissima liturgia.

Milioni di umani, decine di milioni, centinaia di milioni apprendono, conoscono, si informano e si formano sul web, sulla Rete. Ed è lì che incontrano sempre più spesso la “rivelazione”. Cioè racconti, ricostruzioni, notizie e fatti che altrove non esistono. Altrove non esistono perché quasi sempre non esistono nella realtà. Ma questa obiezione suona blasfema alla mente dei moltissimi Grillo che sono sul pianeta. La realtà non può recare offesa alla rivelazione e, se lo fa, auto denuncia nel farlo la sua natura maligna e malvagia.

Quindi, scendendo di livello nelle argomentazioni ma restando alla medesima sostanza, se qualcuno dice che le bufale sul web per qualità e quantità stanno diventando una forma addirittura di conoscenza e sapere e che una conoscenza e un sapere basati sul falso e inesistente qualche problema lo pone, Grillo vede un attacco alla chiesa e al libro della rivelazione e si sente in dovere di reagire. E lo fa con mistica coerenza.

Chiama al giudizio di dio o giudizio di popolo su cosa sia di volta in volta verità. Giudizio di dio era quello in cui due contendenti si affrontavano a duello e il vincitore era dalla parte della verità perché se aveva vinto era perché dio aveva voluto vincesse. Giudizio di popolo è quello in cui un tribunale di popolo, una giuria popolare, un gruppo di cittadini estratti a sorte sentenziano su cosa sia vero e cosa no. Lo fanno con tutta evidenza in totale incompetenza su ciò di cui giudicano, la loro competenza è e si esaurisce nell’esser popolo.

Dunque dice Grillo una giuria di cittadini estratti a sorte esamini i giornali, i telegiornali e ogni notiziario (in pianta stabile come tribunale permanente o su istanza di qualcuno?). E stabilisca se quella notizia è vera o no. E se a loro giudizio la notizia non è vera, obblighino il direttore a “pubbliche scuse a capo chino”.

A parte la millenaria considerazione che il popolo nella sua millenaria storia ha sempre scelto Barabba da salvare e Cristo da mandare alla croce, a parte la circostanza sempre ripetuta di Tribunali del popolo che sempre guarda caso amministrano la giustizia dei dittatori e delle dittature, che ne sanno i cittadini estratti a sorte del bilancio dell’Inps, di immunologia, vaccini, trattati internazionali, atti di indagine, stipendi dei calciatori, tecnologie militari e di mille e mille altre competenze? Nulla ne sanno, nulla.

E che ne sanno, come fanno a sapere se il palazzo venuto giù era costruito a norma, sanno di statica? Sono chirurghi per giudicare degli esiti di un intervento in ospedale?  Sono ispettori e agenti di polizia per giudicare di un appalto o di un ammanco? I cittadini estratti e sorte e fatti giuria della verità sono, sono sempre stati il peggiore, il più feroce e il più ingiusto dei Tribunale, il Tribunale che sentenzia in base alla propria ideologia e alle proprie opinioni. E che fa della sua opinione e parte legge obbligatoria per tutti.

E valga quanto postato su Facebook (solo un esempio) da Roberto Burioni medico: “La scienza non è democratica, non va a maggioranza. Se milioni di persone sono convinte che 2 più 2 fa 5 non per questo 2 più 2 smette di fare quattro”. Burioni si riferiva, tra l’altro, alla “notizia” che la meningite la portano gli immigrati.

Se pubblichi questa “notizia” e convochi una giuria di popolo per attestare se è vera o falsa, la giuria dirà: vera. Ma è falsa, nonostante la maggioranza dei pareri a favore. Se pubblichi la notizia che il risparmio privato italiano è pro capite il più alto al mondo la giuria popolare sentenzierà: falso. Invece è vero.

Grillo non lo sa, non lo ha mai studiato, ma intuisce, comprende che istituzioni, Parlamenti, potere giudiziario come terzo potere, legislativo ed esecutivo, corpi intermedi, informazione professionale sono stati voluti e creati con immani sforzi nella storia per impedire, proprio per impedire ciò che lui ritiene la sua scienza: la verità decisa a maggioranza. E quindi attacca.

Ma le giurie di popolo hanno condannato per secoli al rogo le streghe, gli eretici, i dubbiosi, hanno accompagnato e accompagnano come devote ancelle la religione e l’ideologia che si fanno Stato e polizia. Tribunali del popolo è nella storia la definizione quasi obbligata di ogni orrore persecutorio, la verità a maggioranza è il verbo di ogni dittatura. Lo sa Grillo quel che dice?