Salvini leader e premier: l’abolisci-tutto, anche il “mondialismo”

di Lucio Fero
Pubblicato il 26 Novembre 2014 - 11:47 OLTRE 6 MESI FA
Salvini leader e premier: l'abolisci-tutto, anche il "mondialismo"

Foto Ansa

ROMA – Matteo Salvini ha successo di pubblico e ora anche di critica presso le televisioni, i giornali e la pubblica opinione.Il che testa e attesta quanto poco pubblica opinione, giornali e televisioni siano esigenti. Con le notizie comunque non si polemizza e la notizia è che la destra sociale e politica italiana sembra molto tentata dall’affidarsi e dall’accontentarsi di Matteo Salvini leader dello schieramento e candidato premier.

Con Matteo Salvini leader della destra italiana (Berlusconi ha appena detto: “Sarà il nostro centravanti, io potrei fare il regista) avranno un parametro di riferimento quanti lamentano la leggerezza di competenze di Matteo Renzi e dei suoi ministri. Con Matteo Salvini leader della destra italiana la politica e il governo sarebbero senza dubbio assai semplificati.

Matteo Salvini è infatti orgogliosamente un dichiarato “abolisci-tutto”. Lui è per abolire.

Abolire l’euro in primo luogo. A quel punto la politica economica sarà fatta: la lira al suo ritorno garantirà investimenti di privati che si fideranno più della lira che dell’euro. Garantirà anche investimenti pubblici dato che lo Stato italiano avrà finanze più solide, tutti infatti saranno invogliati a prestare soldi a chi ripaga in lire invece che in euro. Investimenti e posti di lavoro e più reddito e consumi per tutti. Torna la lira ed è fatta, abolisci ‘euro ed è fatta.

Abolire la Ue, l’Unione europea dopo l’euro è la seconda e conseguente abolizione. Oppure resti pure quella cosa che sta a Bruxelles, ma non si impicci degli affari italiani. Mai più.

Abolire l’Italia a vantaggio della libertà e autodeterminazione dei popoli padani. Sì, insomma una volta c’era anche questo nel Salvini pensiero. Però adesso non è il caso, domani magari.

Abolire i rifugiati, quelli che chiedono asilo politico e in realtà vogliono venire qui a fregarci le case e il letto all’ospedale. Abolire gli immigrati, quelli già dentro bene. Ma basta, stop qui. Abolire le migrazioni, il Nord Africa. E se questo non si può, allora fare come se si potesse, come se fossero stati aboliti.

Abolire Elsa Fornero e la sua legge. Abolire la pensione da incassare solo dopo i 60 anni. Così chi non dovesse essere toccato dal rinascimento economico indotto dalla lira, chi insomma non dovesse trovare ricco lavoro o attività, non dovrà preoccuparsi: andrà in pensione a 60 anni o giù di lì. E l’Italia sarà un paese felice con 30 milioni di pensionati.

Abolire ovviamente le tasse, o meglio lasciarne una sola: massimo il 15 per cento del reddito. Quello dichiarato ovviamente perché nel frattempo si sarà provveduto ad abolire anche Equitalia e affini.

Abolire la puzza al naso nei confronti delle non proprio democrazie alla Putin o delle non democrazie e stop. In nome del supremo valore de “la sera si gira per strada tranquilli” qualcosa da imparare ci sarà anche dall’Ungheria di Orban.

Abolire la puzza al naso nei confronti non tanto della Le Pen che pure è destra dura e pura, quanto nei confronti dei ragazzi e meno ragazzi di Casa Pound e dintorni, insomma abolire la puzza al naso nei confronti del nazifascismo del terzo millennio.

Ma soprattutto abolire il grande nemico, il grande demonio: il “mondialismo”. Quella cosa perfida e tremenda che costringe niente meno che a vivere nel 2014 e dintorni, su un pianeta chiamato Terra e su un mondo dove i fatti economici, politici, sociali, culturali, scientifici, tecnologici, medici, artistici di uno sono anche gli stessi fatti degli altri. Insomma, abolire il mondo e starsene tranquilli ma vigili a casa propria. Matteo Salvini, l’abolisci-tutto: un vero leader.