Mentana- Afd: non c’è traccia evidente di nazismo. No..? Deve averli confusi con M5S

di Lucio Fero
Pubblicato il 26 Settembre 2017 - 14:47 OLTRE 6 MESI FA
Mentana- Afd: non c'è traccia evidente di nazismo. No..? Deve averli confusi con M5S

Mentana- Afd: non c’è traccia evidente di nazismo. No..? Deve averli confusi con M5S

ROMA – Mentana – Afd, Mentana nel Tg de La7 del 25 settembre commentando i risultati delle elezioni tedesche valuta e annuncia: “Estrema destra, ma in Afd (Alternativa per la Germania, un po’ meno del 13 per cento dei voti e 94 deputati al Bundestag) non ci sono tracce evidenti di razzismo, antisemitismo…”. Insomma non c’è traccia evidente di nazismo nel populismo tedesco secondo il direttore più smart dei direttori di Tg.

No..? Proprio così? Proprio non c’è traccia di nazismo in Afd? E allora traccia di cosa c’è ed è il neo eletto Wihelm Von Gottberg che sostiene l’Olocausto degli ebrei essere un “mito” della storia, un mito e non un fatto e comunque è “acqua passata”?

Non c’è traccia di nazismo in Afd e allora che traccia è quella lasciata da altro neo eletto, Stefan Scheil, che dichiara al colpa dello scatenarsi delle seconda guerra mondiale vada ascritta al militarismo aggressivo della…Polonia! E che traccia è, se non di nazismo, quella segnata da altro neo eletto, Spangenberg il cognome, che rivuole per la Germania i confini del 1937, quelli del Reich hitleriano?

E che traccia è, di cosa è traccia il dichiarare da parte di Afd che il monumento all’Olocausto è una “vergogna” che la Germania l’abbia edificato? E che traccia è la predicazione per cui la Germania deve liberarsi da “sensi di colpa storici” e deve onorare quanto hanno fatto i suoi soldati in tutte le guerre, tutto quello che hanno fatto?

Stavolta Mentana non deve aver guardato bene le tracce e i segni sul terreno. Può capitare, talvolta anche Omero…dormiva. O più probabilmente Mentana ha confuso, ha sbagliato per una sorta di eccesso di zelo. Ha confuso il populismo italiano, che si incarna soprattutto in M5S, con Afd di cui il populismo è parte e neanche preponderante.

M5S non è nazionalista, revanscista, non rivuole Fiume e l’Istria all’Italia, non sostiene che Mussolini fu spinto alla guerra dal militarismo aggressivo francese, non nega o minimizza il genocidio degli ebrei, non alimenta il culto del sangue e della terra. M5S con il fascismo e nazismo di ieri e di oggi non ha nulla, nulla a che fare. M5S è un movimento di massa storicamente e politicamente regressivo, con tratti di cultura e natura reazionari, un movimento esplicitamente anti moderno. Ma, con tutta evidenza, diverso, tanto diverso da Adf tedesca.

Mentana, l’eccesso di zelo  che stavolta tradisce la sua informazione è il comprendere, comprendere, comprendere fino a carezzare ormai sempre e comunque le forme politiche del populismo italiano, M5S per la gran parte (il populismo alla Salvini piace molto meno al Tg7). E questa comprensione protettiva l’altra sera si è indebitamente estesa da M5S ad Afd.

Quanto ad Afd, quella vera, predica ostilità e rigetto non solo verso i migranti, i siriani, i nord africani, i nigeriani, i pakistani e afghani, insomma gli scuri di pelle. Questo ormai lo fanno, non senza qualche ragione, in molti, anzi moltissimi in Germania, Italia e tutta Europa. Afd diffida dello straniero, mugugna e mobilita contro lo straniero anche se questo è il, turco, l’italiano, il greco, lo spagnolo. Afd vuole il primato del cittadino tedesco, la cui etnia deve essere preservata dalla contaminazione.

L’ostilità alla Ue e all’euro e al mettere in comuni bilanci e risorse oltre che moneta con quelli del Sud Europa (noi, tra gli altri) non è in Afd quella dei liberali tedeschi o dei conservatori britannici della Brexit. E’ invece un no al mischiarsi e al mescolarsi e all’unirsi in qualunque modo avvenga perché l’unica unione sacra è quella della terra e del sangue tedesco.

Qualche cieco e sordo ma purtroppo non muto politico italiano anti sistema festeggia il buon risultato elettorale di Afd che, se governasse la Germania, magari proverebbe a riprendersi l’Alto Adige, di sicuro lavorerebbe a e festeggerebbe un default finanziario dell’Italia e agli anti sistema italiani regalerebbe, in borghese s’intende, il ruolo che il Reich morente riservò alle milizie di Salò: far fuori gli italiani. Stavolta ovviamente si tratterebbe di far fuori gli interessi economici e l’economia italiana.

Adf, quella vera, è certo stata votata da scontenti e impauriti. Ma soprattutto è stata votata da razzisti, violenti, neo nazisti più o meno consapevoli e più o meno fieri di esserlo. Non ha nascosto se stessa Adf. Ed è stata riconosciuta per quel che è. Infatti, ancora una volta nella storia, a votare per un movimento nazional-socialista sono stati in proporzione moltissimi che votavano comunista (accadde anche negli anni ’30 del secolo scorso e accade quasi sempre nella storia questo slittamento-osmosi del voto dei cosiddetti ceti popolari).

Ancora una volta accade, anche se in proporzioni contenute a livello nazionale, che ad Afd vadano i voti precedentemente della Linke o della Spd più che quelli della Cdu. Ancora una volta, con una variante sul tema storico. La variante è la grande forza elettorale Adf (22 circa per cento) nella ex Germania Est.

Polonia, dove la destra è fieramente sospettosa della democrazia e ad essa ostile. Ungheria, dove è praticamente regime anti liberale. E Germania Est che vota Afd. Ovunque abbia governato il comunismo reale la democrazia liberale, parlamentare, occidentale ha scarso valore e corso nelle opinioni pubbliche, elettorati e governi. E’ questa la variabile, ormai assodata. Troppo per un Tg molto fast e molto smart?