Raggi ricetta per Roma: non si paga debiti. Cioè si chiude?

di Lucio Fero
Pubblicato il 3 Maggio 2016 - 12:19 OLTRE 6 MESI FA
Raggi ricetta per Roma: non si paga debiti. Cioè si chiude?

Raggi ricetta per Roma: non si paga debiti. Cioè si chiude?

ROMA – Virginia Raggi, la candidata che ha maggiori possibilità di diventare sindaco di Roma, in una intervista a “Micromega” ha esposto la sua ricetta per il risanamento finanziario della città capace di accumulare negli anni un debito di ben 14 miliardi di euro. Per capirci, quattro volte l’Imu di tutti gli italiani quando l’Imu c’era, un punto intero di Pil o giù di lì, 250 euro a testa per tutti gli italiani…

Raggi sa come spegnerlo e stenderlo a tappeto questo debito mostruoso, ecco come: non si paga. Si comunica ai creditori, alle banche odiate banche, che si “ristruttura” il debito, cioè che se va bene se ne paga una parte minima e non certo tutto e non certo alle scadenze e rate previste. Così il debito da 14 miliardi scende subito a…a dove vuole la nuova amministrazione del Campidoglio. Facciamo sette? Anche cinque già che ci siamo…

Le banche ci stanno? Secondo la Raggi ci devono stare per forza, altrimenti raggi sindaco e Giunta “rovesciano il tavolo” e lasciano le banche senza un euro dei loro crediti. E poi, dice la Raggi, chi li ha fatti questi debiti, saranno veri? Magari sotto c’è imbroglio, stiano attente le banche. Arriva M5s e alle banche va di lusso se riportano a casa una parte dei 14 miliardi, stiano penitenti e a capo chino che se lo meritano.

Non pagare il debito, non pagare i debiti. Si può fare, lo fanno anche le amministrazioni pubbliche delle città, soprattutto nel mondo anglosassone. Tecnicamente e sostanzialmente significa dichiarare fallimento. Chiudere e ripartire. Chiudere le aziende e le attività in perdita e mal gestite che hanno prodotto il debito. A Roma, ad esempio, l’azienda dei trasporti Atac, quella dei rifiuti Ama e l’infinità di società del Campidoglio o dal Campidoglio “partecipate”. Non pagare debiti, fallire, chiudere, licenziare, ripartire con bilanci puliti e aziende che non producono altro debito: è una sequenza obbligata.

Obbligata non dai “cattivi” ma dal semplice, ovvio e “naturale” fatto che se comunichi che non paghi più i debiti vecchi ecco, diciamo che è improbabile che sulla faccia del pianeta qualcuno ti presti altro denaro perché tu possa continuare…con le stesse Atac e Ama e…di prima. Provate voi in piccolo a far sapere al vostro creditore che non pagate i vecchi debiti e vedete se vi presta altri soldi.

Ma la Raggi ha già rassicurato tutte le maxi e mini Atc e Ama di Roma che non si chiude nulla, non fallisce nessuno, nessuno cambia lavoro o stipendio. Non si paga il debito e la sequenza obbligata sul resto del pianeta nel magico mondo M5s finisce qui. Perché nel magico mondo M5s ciascun cittadino ha per diritto di nascita un “mille” al mese, i debiti pubblici non si pagano…E le banche puoi loro togliere 14 e anche 28 o 56 miliardi tanto stanno in piedi lo stesso che i soldi…

Già, nel magico mondo M5s i soldi sono una risorsa naturale come l’acqua, anzi l’aria. Sono ovunque e non costano nulla, ci sono solo dei cattivi che li vogliono tutti per loro…nel magico mondo un “mille” a fine mese di reddito di cittadinanza, debiti pubblici da non pagare e soldi che arrivano lo stesso, soldi magici appunto.

Questo dei soldi magici è il più probabile prossimo governo di Roma. Perché una parte rilevante dell’elettorato è così disperata o sprovveduta, stanca e inferocita o illusa e visionaria, sognatrice o gretta da crederci ai soldi magici.

Considerando le alternative, quel Pd sempre più formaggio per i topi della corruzione, vedi ultimo il sindaco di Lodi, oppure la destra fobica, plebea e non popolana, reazionaria e non conservatrice, un una parola gli (s)fascisti alla Meloni-Salvini, oppure l’esangue centrismo moderato nella capitale incarnato dal curiale Alfio Marchini…Considerando la Raggi e le alternative, neanche il dio gliela mandi buona si può augurare a Roma. Comunque gliela manda…