Sabina Guzzanti: “Complotto multinazionali anti ulivi Puglia”. Medioevo ruspante

di Lucio Fero
Pubblicato il 27 Marzo 2015 - 14:58 OLTRE 6 MESI FA
Gli ulivi da abbattere segnati con una X rossa

Gli ulivi da abbattere segnati con una X rossa

ROMA – La resistenza si sta organizzando in Puglia e già registra i primi successi contro i barbari invasori e distruttori: Narrano le cronache dalla Puglia che bande di crudeli sterminatori viaggiano per la regione segnando con una X rossa il tronco degli alberi, degli amati ulivi. Narrano i protagonisti e gli animatori della resistenza lo facciano perché vogliono fare strage dell’essenza vitale della Puglia, sottrarre a queste terre la loro linfa. Le bande sarebbero quelle del Corpo Forestale della Repubblica italiana, ma questo la resistenza lo narra un po’ meno.

A cosa resiste la resistenza pugliese? Dopo che il locale governo, quello di Vendola, ha giocato a nascondino democratico (io non vedo te, tu cerca di non vedere me) con la Xylella fastidiosa e con la cicala sputacchina che la sparge sugli ulivi, dopo che l’infestante delle piante se ne è fregato degli equilibri in consiglio regionale e degli appelli e mozioni delle comunità organizzate, la resistenza pugliese ha impugnato e proclamato il “no pasaran”.

E chi non deve “passare”. Niente meno che coloro che vogliono abbattere le piante malate prima che le piante malate ammalino alte piante e poi altre piante e su, fino a oltre la Puglia, risalendo l’Italia, varcando i confini, ammalando potenzialmente tutti gli ulivi d’Europa. Quindi si resiste contro il Corpo Forestale, contro il governo nazionale e, ovviamente, contro l’Unione Europea che, nella sua somma perfidia, ha chiesto: italiani, che fate, le abbattete o non le piante malate?

Tanta drasticità ha offeso la sensibilità, la cultura, le tradizioni di terre e popoli e istituzioni che custodiscono e coltivano il sì, ma anche, però, domani, insomma e…facciamoci un tavolo di confronto. Di tale sentimento offeso e della nobile tradizione del casomai decidere qualcosa ma comunque non fare mai nulla, men che mai del deciso, si è fatto interprete, ovviamente, il locale Tar. Tar che ha sospeso ogni abbattimento ed eradicazione di piante, almeno fino all’otto di aprile. Poi, nella migliore tradizione democratica, si applicherà il sacrosanto si vedrà…

Cosa ne sappia il Tar di agricoltura, infestazione, biochimica, biologia è ignoto ai più e peraltro inconoscibile perché, ovviamente, il Tar non ne sa un tubo. Però il Tar come una chiesa ai tempi del medioevo non poteva e non voleva negare asilo e riparo e protezione all’eroe dell’ulivo (anche se ulivo malato, ulivo morto e ulivo contagioso e killer di altri ulivi). L’eroe dell’ulivo pugliese si è manifestato sotto forma di un proprietario di terra e ulivi che pur vivendo a Roma ha ricevuto una telefonata: dottore, segnano gli alberi con la X rossa…Lui, uomo esperto d’Italia, ha risposto più o meno: tranquilli, metto la cosa in mano al Tar.

E il Tar ha fatto il suo dovere, ha incarnato lo spirito di una nazione più che di una regione: tutti fermi per carità. L’eroe, la chiesa che dà asilo, la resistenza dei notabili e chierici del contado, per essere medioevo perfetto ci voleva una Giovanna d’Arco. Sì, Giovanna d’Arco a misura di orecchiette, ma questo passa il convento. Passa Sabina Guzzanti che: “E’ un complotto delle multinazionali”…la Xylella arriva dal Brasile, in Brasile ci sono il laboratori della Montesanto, batteri creati di proposito per sostituire le piante pugliesi con gli…Ogm! Sublime, inarrivabile la Guzzanti. E vedrai che non saran pochi a dire: ma come è intelligente, hai visto che ha collegato, ha capito…

Dunque un complotto contro l’ulivo di Puglia, condotto in combutta dall’Europa, le multinazionali, i batterti e gli insetti. Ma la resistenza si sta organizzando e Sabina chiama il contado alla processione anti demoni del complotto. Non si abbattono gli ulivi malati, il contagio malefico è nell’aria e non certo nel corpo dei cari ulivi, più o meno come quando c’era la peste e ci si riparava dai miasmi, dall’aria cattiva e non da virus e batteri, più o meno come di fronte a Ebola in Africa si sottrae il cadavere del caro defunto alla cremazione per poterlo toccare e omaggiare secondo affetti e tradizione. Più o meno come nel medioevo storico e culturale che ignora e disprezza, diffida e combatte scienza, medicina chimica, biologia…e qualunque autorità che a questi principi voglia rifarsi. Una sola variante, peraltro già nota in storia e natura, medioevo ruspante.