Mattarella presidente, benefici collaterali: la sconfitta dei Pattisti

di Lucio Fero
Pubblicato il 30 Gennaio 2015 - 14:13 OLTRE 6 MESI FA
Mattarella presidente, benefici collaterali: la sconfitta dei Pattisti

Berlusconi sale le scale del Nazareno

ROMA – Nessun autorevole quotidiano e nessuna pimpantissima rete news televisiva si era negata appena qualche giorno fa lo “scenario” di Berlusconi/Forza Italia che, sull’onda del Capo dello Stato eletto insieme e d’accordo con Renzi, entravamo più o meno direttamente al governo. O con un Renzi-bis, o attraverso la camera di compensazione Ncd, ma insomma entravano. Era una delle pagine ancora non lette ma già scritte del Patto del Nazareno, autorevoli quotidiani e reti news televisive ne anticipavano la diffusione.

Bene, si può dirlo con l’eleganza di Federico Geremicca su La Stampa: “Molti professionisti del retropensiero dovranno forse rivedere le cose dette o scritte…”. Oppure si può dirlo in maniera più brutale: una collettiva prova di inaffidabilità. Per la quale nessuno farà ammenda. Per l’ottimo motivo che fare ammenda per questa cantonata significherebbe compromettere tutto lo storytelling  consolidato della politica italiana ai giorni nostri. Che ne sarebbe della “narrazione”, che ne sarebbe di cronache, retroscena, titoli, ammiccamenti, commenti, interviste…senza il Patto del Nazareno?

Alto è il faldone delle pagine, soprattutto immaginarie e immaginate del Patto. Talmente alto che se levi le pagine immaginarie e immaginate e lasci solo quelle reali (peraltro come ovvio nessuna scritta) il patto del Nazareno si riduce a una sogliola. Ma ancor più vasto del Gran Libro del Gran Patto nel paese del Grande Inciucio è l’elenco dei Pattisti. Pattisti, tutti quelli che tutto spiegano con il Gran Patto. Tutti quelli che fanno finta di averlo letto. Tutti quelli che alludono e ammiccano al Gran Patto. Tutti quelli che sanno cosa c’è scritto, tutti quelli che denunciano cosa c’è scritto, tutti quelli che temono cosa c’è scritto.

Bene, ancora una volta si può dirla con Geremicca: “Nessuno ha mai saputo davvero cosa prevedesse quell’intesa, tutti, al momento possono osservare cosa abbia finora prodotto: una legge elettorale vantaggiosa per il Pd e suicida per Forza Italia, il declino elettorale del partito azzurro…e un presidente della Repubblica-se Mattarella dovesse essere eletto-che Berlusconi e Alfano pare non vogliano, incredibilmente, votare”. Si può dirla così oppure si può dire in maniera meno forbita che il Patto del Nazareno, il mitico patto, non è certo un testo scritto, non contiene calusole e disposizioni, non regola tutta la vita del paese e che il resto, quasi tutto il resto, dall’economia alla politica fiscale, da quella estera alla elezione di un nuovo capo dello Stato, nel Patto non c’è, proprio non c’è.

Ma questa constatazione, questo dato di fatto lampante dopo la peraltro ovvia scelta di Renzi di tenere unito il Pd su un candidato presidente Pd e di non macellare il Pd chiedendogli di votare un candidato con il gradimento preventivo del centrodestra, queste constatazioni e fatti sono la sconfitta in campo aperto dei tanti, tantissimi Pattisti.

Giornalisti e narratori in primo luogo: intere testate giornalistiche, a destra e a sinistra, vivono della narrazione del Patto. L’esistenza del Patto, ovviamente sempre scellerato, è la ragion d’essere e l’identità di svariati quotidiani. Ma i Pattisti sono ovunque, in ogni redazione politica e a tutti i livelli, dal cronista informato al commentatore pensoso. Ogni giorno da settimane e mesi carta stampata e televisioni, all news e talk-show leggono pagine del patto che non esistono, scoprono clausole del Patto mai esistite, spiegano il mondo della politica con il “verbo” del Patto come farebbe un farmer del Middle West spiegando natura e storia con la Bibbia. Sono i primi sconfitti, la prima famiglia di Pattisti sconfitti. Non lo accetteranno mai, ne va della loro identità. Passata la nottata, ricominceranno a citare il patto Perduto, ne andranno alla ricerca come Indian Jones.

La seconda grande famiglia di Pattisti sconfitti sono tutti quelli da M5S al Pd che nel Patto leggevano la prova provata della politica “infamità” di Renzi. Fa un Patto sulla pelle del paese e si spartisce tutto il paese con Berlusconi, quale infamia politica maggiore? Nessuna. Peccato per i Pattisti di questa natura che il Patto non sia poi così vasto e ferreo, non lo sia mai stato e non lo sarà. E adesso che si fa? Si fa finta di niente e si cerca altra “infamità”.

La terza grande famiglia di Pattisti sconfitti è quella dei commentatori da bar e da web, quelli che sanno, e solo loro sanno davvero, chi ha ucciso Kennedy, chi non è sbarcato sulla Luna, chi fa strisce chimiche in cielo, chi somministra inutili vaccini, chi ha davvero la cura per il cancro e dunque anche, ovviamente, cosa c’è scritto riga per riga nel Patto del Nazareno.

Mattarella se presidente, la vicenda un beneficio collaterale lo porta: la sconfitta dei Pattisti, la pubblica smentita dei fatti ai loro danni. Beneficio collaterale e momentaneo, farà presto a svanire. I Pattisti son gente tosta, decisa e convinta e sono tanti. Assorbiranno la botta e torneranno  a leggere l’Italia alla luce del patto Segreto. Pattisti di tutte le famiglie si ricompatteranno al più presto: una sconfitta non li piega, litigare con i fatti non li ha mai spaventati.