Migranti morti, rom vivi, euro killer: la “piaga sociale”…dei talk-show

Pubblicato il 20 Aprile 2015 - 16:44 OLTRE 6 MESI FA
Migranti morti, rom vivi, euro killer: la "piaga sociale"...dei talk-show

Foto d’archivio

ROMA – Sentita di fresco, ripetuta di gusto in un talk-show di primaria rete televisiva: “Io sono contro questa piaga sociale”. La “piaga sociale” per il giovanotto che recita e recitando si atteggia a cittadino sono ovviamente gli immigrati, i migranti, i profughi, i rom, gli stranieri, i ladri di appartamenti, le bande di giostrai dell’est, i romeni, i siriani, i neri di pelle, gli arabi…

Il conduttore del talk-show non fa una piega, anzi sotto sotto ma neanche tanto sotto si compiace con se stesso per la vitalità del suo pubblico in studio. Perché ormai il pubblico in studio dei talk-show è fortemente professionalizzato. Non vanno lì impreparati, sono passati in una sorta di sala trucco che regala loro acconciature ed abiti da talent show (la sala trucco ce l’hanno a casa loro ma i modelli di ispirazione/approvazione sono televisivi). Si sono esercitati e addestrati a parlare come hanno visto fare e rifare a conduttori/conduttrici di talk-show e talent-show. Hanno la mimica delle recitazione, hanno l’ambizione ansiosa di apparire personaggi e non più persone. Fingono di essere gente comune, sognano e sono lì per smettere di essere gente comune. O almeno si illudono di poterlo fare.

Il pubblico recita e la commedia, il copione più recitato è quello dell’indignato “non ne possiamo più”. Ma se la musica è quella in ogni talk-show, a ballare e recitare al suon di quella musica ci vogliono pur sempre nani e ballerine. Fino a ieri per questa bisogna c’erano i politici. Adesso i politici non rendono più sulla scena, ci vogliono i cittadini a fare i nani e le ballerine. E ce n’è, eccome se ce n’è in giro. Ci si mettono d’impegno i figuranti che ora agognano, quasi assaporano una parte in commedia non più solo di comparsa. Ci danno sotto e regalano performances del tipo “l’euro è un complotto”, “l’economia è un’invenzione” oppure appunto i diversi da se stessi identificati tout court come  “piaga sociale”.

Sarebbe ancora un talk-show se a questo punto vi fosse in studio un qualche conduttore o essere umano senziente che pacatamente domandasse al giovanotto di turno: scusi, lei che penserebbe se qualcuno pensasse e dicesse che la piaga sociale è lei e quelli come lei? Se “piaga sociale” fossero definiti e individuati quelli di scarsa scolarizzazione, scarsissima fedeltà fiscale, notevole propensione a ideologie e comportamenti di apartheid razziale e sociale? Se qualcuno le dicesse che la piaga sociale sono i fascisti/razzisti inconsapevoli di sé ma sempre pronti nella storia e diventar falange e squadra, lei, giovanotto, come si sentirebbe?

Ma quel qualcuno in studio non c’è. Non c’è un solo conduttore di talk-show che non abbia foreste di pelo sullo stomaco e fin qui…Passi per la corsa ad assicurasi in studio Joe Formaggio, il mini sindaco leghista che dorme con il fucile anti rom e affini. Passi…nani, ballerini e donne cannone. Passi, anche se che misera sceneggiatura. Ma far riandare in onda, ogni sera e con gusto, le parole, le atmosfere che la storia recente e antica hanno chiaramente individuato come assassine… Mettere in onda gli equivoci e le mostruosità del senso comune spacciandoli,  come autentici pusher all’ingrosso e neanche al dettaglio, niente meno che per buon senso, beh questo porta a dire che una “piaga sociale” c’è di sicuro: i talk-show , il loro pubblico, il loro format, il loro linguaggio e i loro conduttori.

Per questi ultimi si spera di poter dire di loro: non sanno quello che fanno, non lo sanno per manifesta inadeguatezza culturale. Infatti qualcuno non deve aver visto mai con attenzione un documentario o letto senza sfogliare in fretta un libro di storia. Ce n’è qualcuno di piena e genuina ignoranza o almeno così sembra a vederlo all’opera. I più però sanno quello che fanno e se ne fregano, anzi raccontano che loro “fanno parlare la gente”. Già, dopo averla scelta con il criterio dei nani, ballerine e donna cannone, dopo averli addestrati come si fa con l’elefante o il cammello al circo. Se ne fregano incuranti della goccia di acido che corrode, di odio e menzogna che avvelena, incuranti di ciò che spargono ogni sera dal video. Il peggio è che fanno finta sia acqua fresca e fingono di farlo per suprema informazione e per missione di verità. Bugiardi, per due punti di share in più si venderebbero la mamma. E lo fanno, per due punti di share in più si vendono la civiltà.