Grillo prigioniero nel Lager Ignoranza, Berlusconi coi vecchietti farà uno spot

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 16 Aprile 2014 - 14:55 OLTRE 6 MESI FA
Il fotomontaggio pubblicato da Beppe Grillo

Il fotomontaggio pubblicato da Beppe Grillo

ROMA – Eccoli là tutti in gruppo al Senato, gruppo convinto, gruppo indignato, gruppo esasperato, gruppo M5S. Sono lì sui banchi del Senato a gridare e ad esporre cartelli con sopra scritto. “Via la mafia dallo Stato”. Nella loro testa e coscienza non è un grido astratto, sono convinti e certi che la legge appena votata, quella che punisce lo scambio di favori tra politici e mafiosi, sia un cosciente e voluto regalo di Stato alla mafia. Eppure i magistrati dell’Antimafia hanno detto che la legge va bene, anzi benissimo. Eppure i giudici impegnati nelle inchieste e nei processi contro la criminalità organizzata avevano proprio loro pubblicamente chiesto che la legge fosse scritta proprio così come è stata approvata e non come originariamente aveva voluto anche M5S.

Un esempio, tanto per capire. La legge made anche in M5S puniva la “disponibilità” del politico verso l’organizzazione mafiosa. Dalla legge votata è stata espunta, cancellata la parola “disponibilità” perché, hanno fatto osservare i giudici, la disponibilità è un’idea e non un fatto, è un’opinione da provare, è qualcosa che se provi a portarla come prova in un processo il processo lo perdi di sicuro e di sicuro lo vince l’accusato. Meglio, molto meglio, hanno detto i giudici anti mafia poter portare in dibattimento fatti documentabili. E la legge approvata di conseguenza punisce non solo lo scambio di denaro politici/mafiosi ma anche lo scambio di favori. Favori materiali, documentabili.

Così non la vede M5S che grida e s’indigna e legge l’accaduto come esplicita non volontà di punire la “disponibilità”. Quindi, ragiona M5S, la legge che non punisce la “disponibilità” in realtà favorisce anzi promuove la “disponibilità” del politico verso il mafioso. Quindi non può che essere stata scritta e votata in comunanza di interessi con la mafia. Quindi politici e mafiosi sono due varianti della stessa sostanza. Quindi la legge contro lo scambio di favori politica/mafia è un favore alla mafia. Quindi…

E i magistrati e gli inquirenti anti mafia che hanno detto il contrario? Per M5S sono con tutta evidenza o “scagnozzi” o “stupidi” o “poco intelligenti” o “ignoranti”. Sono le categorie di interpretazione che Beppe Grillo ha appena usato ed affibbiato a giornalisti sparsi e portavoce della comunità ebraica. Non a caso Grillo ha usato queste categorie, non le applica certo soltanto nel caso, ultimo di cronaca, della “P2 rende liberi” e dell’Italia contemporanea come Auschwitz  con Renzi e Napolitano nel ruolo di kapo’ ed SS. Asserviti, sospettabili e sospetti sono nella cultura grillina, cultura non solo di Grillo ma di milioni di persone, tutti coloro che hanno una qualche competenza. Perché, sta scritto in quella cultura, se hai competenza vuol dire che hai avuto e/o hai contatti e rapporti con il Potere. E se hai rapporti e contatti con il Potere, allora sei sporco o scemo.

Questa cultura di massa è, anzi sembra, la rivolta dell’ultimo della classe contro i primi della classe, la rivolta di quelli che studiano poco versi i capoclasse, i secchioni, i cocchi dei professori. Sembra, ma non è. In realtà è la cultura della rivolta anti scuola e basta. “Meritoclastia” la chiama Michele Serra su La Repubblica. La parola è altisonante, va tradotta in orrore e schifo della competenza. I magistrati sono “al servizio”. E “al servizio” sono anche i medici o gli architetti, per non dire dei giornalisti. Ogni competenza è solo nella cultura grillina la prova provata dell’essersi venduti o dello “stare al soldo”.

Per possedere e amare e sviluppare questa cultura occorre una conditio sine qua non, insomma una condizione essenziale, pregiudiziale: non possedere alcuna competenza. Non proprio essere ignoranti, perché essere ignoranti non basta per possedere la cultura della “meritoclastia”, della morte al merito. L’ignoranza di per sé non inibisce essere buon cittadino, buon politico, perfino buon governante. Quelli dell’ultimo banco a scuola spesso sapranno nella vita essere “bravi” e tali si scopriranno. Bisogna essere ignoranti e orgogliosi di esserlo, bisogna costruire una mistica dell’ignoranza, una liturgia dell’ignoranza, un reticolato dell’ignoranza, una bandiera dell’ignoranza, un villaggio, un bunker dell’ignoranza. Tanto per stare ai paralleli divulgativi amati da Grillo, occorre mettersi la divisa dell’ignoranza e diventare prigionieri del Lager Ignoranza.

Come si diventa tali? Come fa Grillo, come insegna Grillo. Si legge o si sente una cosa, una qualsiasi cosa. Si prova la sensazione di essere d’accordo, anzi si ascolta l’assonanza con le proprie corde. Ed ecco fatto, null’altro da fare. Sensazione e assonanza non vengono sottoposte  verifiche di plausibilità, documentazione, storicizzazione, contestualizzazione. Men che mai si concede un milligrammo di delega a un competente, un libro, uno studioso, una biblioteca…Ogni passo in queta direzione, ogni fatica e tentennamento in direzione dello studio e studiare ciò di cui si parla è nella cultura grillina attentato al primo comandamento: essere contro tutto. Quindi anche e soprattutto contro la competenza e i competenti. Competenti, tutti venduti e al soldo di qualcuno e qualcosa.

Prigionieri nel Lager Ignoranza, prigionieri a milioni nei lager del genocidio della ragione laica. Genocidio realizzato in nome del pensiero magico. Roba forte, roba antica, roba profonda. Mica schiumetta culturale come in fondo il berlusconismo, abito moderno su stagionato corpo sociale italiano. L’ideal tipo del berlusconismo: furbetto, furbastro, un po’ ladro, ladro quando può e quanto basta soprattutto dei soldi pubblici, la “roba” è mia e guai a chi me la tocca, vittimista, teatrante, il piangi e fotti, il la legge è fatta per i nemici e per chi non può evitarla la legge, il le regole che palle, lo Stato lontano da me quando guadagno e lo Stato mi deve essere vicinissimo quando ci rimetto…

Berlusconi che adesso con i vecchietti pieni di guai veri e grandi che dovrà andare ad “assistere ed alleviare” quattro ore a settimana per dieci mesi ci farà, già si annuncia, uno spot elettorale per il 25 maggio. Berlusconi, ancora una modernissima incarnazione dello spirito magliaro: elettori anziani votatemi, vi darò il kit in farmacia, la dentiera a prezzi scontati, il contributo sul cane o gatto di compagnia e guardate la foto dei vecchietti che intrattengo…Il berlusconismo, la variante magliara della piccola borghesia italiana dai piccoli studi, grandi appetiti e gigantesche paure.

Con la cultura “grillina” siamo ad alte e altre grandezze e profondità. E’ una cultura che non finge di conoscer le lingue straniere, non inventa di aver letto libri, non lavora di citazioni o concetti, non ricorre ad azzeccagarbugli e neanche alla scienza sperimentale e neanche alle discipline umanistiche…Non ricorre e non ha bisogno di nulla: il Lager Ignoranza è autarchico e tutto quello che c’è fuori è inquinato, infetto, creatura ingannevole mandata in giro dai lombi sempre prolifici dei complotti. Come sono gli altri, cosa c’è sotto il mascheramento dei competenti? “Scagnozzi, stupidi, poco intelligenti, venduti e asserviti”. Parole e parola di Grillo/M5S.