Boschi, “lo stato delle cos(c)e”. Vince l’oro del cafone

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 11 Agosto 2016 - 11:09 OLTRE 6 MESI FA
Boschi, "lo stato delle cos(c)e". Vince l'oro del cafone

Boschi, “lo stato delle cos(c)e”. Vince l’oro del cafone

ROMA – Boschi il ministro? Mica tanto. Boschi il bersaglio politico? Sì, anche ma non proprio. Boschi Maria Elena la femmina? Eccolo il target, l’obiettivo, la natura vera di ciò che ispira, muove, motiva il disegnatore della vignetta pubblicata su Il Fatto Quotidiano. La femmina. E per colpire la femmina come si fa? Quale la cosa più utile a colpire, dove si mira? Ma che domande, se è femmina si mira alla carne, meglio ancora alle cosce.

E se le cosce di femmina sono disegnate grosse, grosse e in forte sospetto di cellulite, allora il “messaggio politico” è chiaro e netto, la metafora è compiuta: le cosce di Maria Elena grosse e macchiate come la riforma su cui si va a referendum a novembre. Una parentesi indica al lettore (guardone secondo il disegnatore?) la congiunzione logico/politico/visiva. Stato delle cosce, stato delle cose…che ardito e astuto gioco di parole.

Un disegno così, un pensiero così, un messaggio così come lo qualifichi? Maschilista, sessista? Sì, anche ma non proprio. Fazioso, militante, ossessionato dal nemico da abbattere? Sì, certo, un po’, ma non è questo il punto. Il disegnatore ha certamente come Omero “dormito” una volta in questa sua esibizione estiva giocando a fare il sessista/progressista. Forse pensava di essere anti conformista. E certamente voleva portare il suo contributo alla difesa della democrazia niente meno che minacciata dalla riforma Boschi/Renzi.

Ancor di più ci avviciniamo alla gestazione della vignetta delle cosce Boschi immaginando una sorta di autocompiacimento per come gli era venuta la, diciamo così, metafora cellulite/autoritarismo entrambi in agguato. Non si può (non si può davvero?) chiedere a un vignettista di sapere e pesare alcunché di nozioni e competenze sulla democrazia rappresentativa. D’altra parte dalla sua parte è pieno di D’Alema/Bersani/Cuperlo che dimenticano, omettono di ricordare che una sola Camera invece di due era nel programma di tutte le incarnazioni del Pci come lo era il doppio turno e indicano in queste trappole pericoli per la democrazia…Se D’Alema/Bersani/Cuperlo cosa aspettarsi dal povero Mannelli?

Disegnando e sogghignando il vignettista deve essersi sentito dalla parte dei buoni, deve essersi sentito in missione per conto niente meno dei difensori della Costituzione e comunque in missione anti governo Renzi. Missione satirica? Mica tanto, anzi per nulla. Ma non conta, qui non è satira, qui è guerra contro il tiranno, ogni anima bella si rassegni. Quindi il disegnatore ha impugnato la matita ed è partito. Lo ha mosso lo zelo politica. Ma l’ispirazione, quella vera, gliela ha data la femmina.

E, trattando la femmina, disegnatore e quotidiano in periodo di Olimpiadi hanno vinto la medaglia d’oro nella specialità in cui hanno veramente gareggiato. Non i cento satira e neanche i tuffi sessisti, men che mai la lotta libera politica. Hanno vinto con merito la medaglia d’oro, quella del cafone.