M5S vince perché spara…sogni, bugie e video fiction

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 12 Maggio 2016 - 13:22 OLTRE 6 MESI FA
M5S vince perché spara...sogni, bugie e video fiction

M5S vince perché spara…sogni, bugie e video fiction (nella foto Ansa, Beppe Grillo)

ROMA – M5S vince, nei sondaggi e negli umori, nei linguaggi e nei pensieri, nei trend e nella news…M5S sale, Pd scende. M5S monta, si annuncia, lo si aspetta. M5S incombe, avanza. M5S eccolo: domani al Campidoglio, a Roma. M5S vince perché spara…sogni, bugie e video fiction.

Viet vince perché spara, era uno slogan di 50 anni fa quando M5S non era neanche nella mente degli dei della politica. Uno slogan a suo modo sia feroce che ingenuo. Il succo era che “l’imperialismo americano” si batteva solo contrastandolo in armi. Nei successivi 50 anni appunto scopriremo che “americano” era sia l’imperialismo che la democrazia, che sparare contro i marines non è sinonimo di libertà e diritti, anzi oggi è la jihad che spara e nessuno in Occidente vuole che vinca. In mezzo secolo scopriremo che il mondo non era, non è, non è mai stato quello dei “buoni” di qua e dei “cattivi” di là. Di quello slogan che tanto piaceva ai giovani europei negli anni sessanta resta viva solo la constatazione/ammirazione per chi ha il coraggio di attaccare un avversario che sembra inattaccabile.

E’ quel che oggi in Italia fa da qualche anno M5S: attacca frontalmente il potere, qualunque forma di potere. M5S spara a zero, non certo proiettili o violenza (il MoVimento finora non ha mai mostrato la minima indulgenza per la violenza). Spara però ad alzo zero, non risparmia mai nulla e nessuno, tutto e tutti sono bersaglio della condanna, disprezzo, demolizione, cacciata…

Spara sogni M5S: il sogno di un mille euro a fine mese a tutti, un reddito sicuro legato al semplice fatto di essere cittadino, insomma di esistere. Il sogno del meno produrre e altrettanto consumare (si chiama decrescita felice). Il sogno del rifiuto del debito pubblico, non paghi e qualcuno continua comunque a prestarti soldi  (programma governo per Roma sindaco Raggi). Il sogno del governo possibile anche senza competenze, anzi senza competenze la volontà popolare “scorre” meglio. Il sogno che il male, il malaffare e il maligno della vita pubblica siano tutti in una “casta” e che, fatti fuori i politici, gli altri 59 milioni e 900 mila italiani siano buoni e puri…

Spara sogni M5S e vince anche per questo, la realtà non è popolare, non gode consensi. Peggio per gli altri che non hanno più neanche uno straccio di sogno da sognare. I sogni politici e sociali di M5S sono infantili e anche talvolta pericolosi. Ma son sogni e vincono in quanto tali. Non fosse altro che per abbandono del campo dei sogni da parte dei concorrenti/avversari.

M5S vince anche perché spara bugie. L’ultima in ordine di tempo, a suo modo un classico: Luigi Di Maio intima al ministro Padoan di chiarire se con il Fondo Atlante si regalano “soldi dei pensionati ai banchieri e agli amici degli amici”. Dunque M5S è fortemente contrario all’uso di denaro pubblico-se ne deduce-in caso di crisi bancarie. Sì? E anche no. Perché M5S è anche perché con denaro pubblico venga rimborsato fino all’ultimo centesimo chi ha investito in banche pericolanti e”allegre”, senza troppa distinzione tra truffati davvero e imbucati a recitare l parte dei truffati. Qual è M5S, quello del niente soldi alle banche in crisi o quello del tutti i soldi alle banche in crisi? L’uno e l’altro in una solida catena di bugie: Fondo Atlante non sono soldi pubblici, non è vero che chi compra azioni e obbligazioni e ci rimette è sempre truffato, M5S stesso di “territorio” quando la banca in crisi è quella di casa i soldi pubblici a sostegno li vuole eccome…Ma son bugie di successo, quindi M5S vince.

Sogni e bugie M5S hanno bisogno di un marketing che si esplicita e realizza in una costante video-fiction. Location privilegiata le aule e i dintorni Senato e Camera. Fiction, ad esempio l’ultima, la legge sulle Unioni Civili. Da mesi e mesi è stata discussa, tagliata, riscritta. Tutti hanno saputo, lavorato, criticato, proposto, emendato. Non c’è che da votare, sì o no. Ma le opposizioni si indignano se il governo mette la fiducia sul voto, cioè se stabilisce un momento in cui si vota davvero. Scatta la fiction della libertà conculcata. Fiction: come sempre, come ogni volta l’opposizione voleva solo avere un teatro in cui tirarla in lungo. E a questa fiction, fatta di petti e gote gonfie di recitato scandalo M5S si presta: in Parlamento manifesta, cortea, occupa, teatreggia. L’eterno e immutabile copione  che obbliga l’attor buono a gridare che tutto, proprio tutto e sempre di quel che fa il governo è infamia e inganno. Salvo rifugiarsi in una imbarazzata astensione sui diritti civili, niente meno che sui diritti civili…

Sogni, bugie e video fiction dovrebbero essere tre buoni motivi perché M5S non vinca e invece sono i motivi del suo vincere. Perché, per dirla alla Battisti-Mogol, “come può uno scoglio arginare il mare..?”.

Post Scriptum: il Referendum Troglodita

C’è anche un altro in Italia che spara, anche se vince molto meno. Matteo Salvini spara un sacco di cose, difficile da definirsi sogni. Salvini, il “troglodita”, definizione attribuita a Francesca Pascale fidanzata di Berlusconi, non proprio Nilde Iotti, trova incivile la legge sulle Unioni Civili, chiama i sindaci leghisti a non osservarla questa legge. A Salvini fa dunque schifo e ribrezzo che la coppia omosessuale sia riconosciuta per legge. Perché questo e non altro è la legge, una legge di tardiva e pure equilibrata decenza sociale. Ma a Salvini fa schifo e ribrezzo e non solo a lui, c’è chi si appresta a referendum per abolirla.

Referendum a parte (l’opinione pubblica più e più volte sondata è a grande maggioranza a favore della coppia gay riconosciuta dalla legge), tutti questi turbati per l’attentato alla virilità del paese insito in una coppia gay con diritti civili inducono forte sensazione che vivano l’omosessualità come attentato alla loro virilità. E forte è il conseguente sospetto che in tema di sessualità e sesso non tutti gli ingranaggi e raccordi scorrano lisci nella loro personalità. Se accade alle grandi religioni e a potenti civiltà di essere sessuofobe e sessualmente represse perché non si può supporre accada ai relativamente piccoli uomini e donne della nostra cronaca politica? E al primo “troglodita” orgoglioso di esserlo, sicuro di sé e tentato dal replicare “portami tua sorella e vediamo…” l’avvertenza: proprio sicuro di saperci cosa fare?