No Stranieri, altrimenti votano Salvini. E chi se ne frega

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 31 Agosto 2015 - 15:20 OLTRE 6 MESI FA
No Stranieri, altrimenti votano Salvini. E chi se ne frega

10/12/2014 Roma. Rai. Trasmissione televisiva Porta a Porta. Nella foto Matteo Salvini

ROMA – In Francia un attendibile sondaggio rileva che il 60 per cento dei cittadini non vuole altri stranieri. Di conseguenza il governo Hollande (socialista) mette in scena davanti all’elettorato frontiere da richiudere e gendarmi a vigilarle, il tutto per rafforzare la sicurezza pubblica reale o percepita. Sbaglia il governo Hollande, dovrebbe, per la salute pubblica, fregarsene di quel 60 per cento.

In Gran Bretagna una percentuale non misurata ma certamente consistente della popolazione (la maggioranza relativa di sicuro, quella assoluta forse) non vuole altri stranieri. Anzi sta diventando, è diventato programma di governo il luogo comune secondo cui da mezzo mondo, Europa compresa, si va in Gran Bretagna per farsi mantenere a sbafo dallo Stato. Il governo Cameron (conservatore) alimenta e sostiene questo umore nazionale, lo plasma e lo usa in funzione anti Europa e, in nome della sicurezza e del patrimonio nazionali, fa la faccia feroce a Calais contro i neri e annuncia respingimenti “economici” per polacchi, spagnoli, italiani…Sì, la linea è che sarà illegale andarsi a cercare un lavoro a Londra o restare lì dopo aver finito il corso di studi. Sbaglia il governo Cameron, nell’interesse materiale dei britannici dovrebbe fregarsene del montante e probabilmente maggioritario sentire anti stranieri.

In Italia il sondaggio non c’è ma basta aver orecchie per sentire, occhi per vedere e un minimo di intelletto per connettere immagine e suoni. In Italia la maggioranza della cosiddetta gente è o sta per essere per il No Stranieri. E in Italia il governo Renzi cerca sia di tener conto di questo umore sia della realtà di una migrazione che non è nelle mani dei governi fermare. In Italia si cerca di non innervosire, anzi di ammansire, il montante No Stranieri. Si evita di informare in pieno e del tutto la gente perché la gente potrebbe prenderla male. E magari domani votare per Salvini. Sbaglia il governo Renzi, come sbagliano più o meno tutti i governi europei, con l’eccezione positiva della Germania. Dovrebbe il governo Renzi fregarsene della minaccia Salvini.

E non perché non sia reale e concreta la possibilità che una quota rilevante di italiani alla prima occasione utile voti Matteo Salvini in nome e nel vento del No Stranieri. La possibilità c’è e cresce pure. Il fatto è che non la si riduce questa possibilità lisciando il pelo della pubblica opinione.

Andrebbe detto e comunicato da parte di governi operanti in nome e coscienza dell’interesse generale che:

1) Non aprire le porte a chi fugge da una guerra è insieme infame e suicida. Infame barricarsi sperando che gli altri muoiano, possibilmente in silenzio, oltre la barricata. Suicida perché la barricata non reggerà e quando cadrà i sopravvissuti sapranno chi ringraziare. Suicida perché non c’è studio o calcolo che non indichi sul pianeta movimenti migratori che arriveranno al 2.050. Suicida perché una comunità che si barrica per tenere fuori “quelli” prima o poi, più prima che poi, scopre e perseguita al suo interno altri “quelli”. E’ una legge quasi fisica della politica, una lezione più volta ripetuta dalla storia.

2) Quelli che scappano dalla guerra, nel suo interesse l’Europa dovrebbe andarli a prendere. Impedire che riempiano le tasche degli scafisti di mare (africani) e di terra (europei), impedire che affoghino, muoiano asfissiati, diventino carne da macello a perdere. Nel suo interesse, morale e materiale. Garantire, creare corridoi, centri raccolta, centri di identificazione. E varare una unica legge di asilo buona per tutta l’Europa.

3) Centinaia di milioni di europei non verranno invasi né soppiantati se in Europa si spalmano un milione di siriani.

4) Rifiutarsi di accogliere chi fugge da una guerra è nella sostanza volerli morti. Chi vuole frontiere chiuse abbia almeno il coraggio e infondo la dignità di dire che li vuole morti. Dicono invece che vogliono respingerli. In Siria? Respingerli…Nei paesi che non li accolgono? Respingerli…In mare? Stamane, proprio stamane Matteo Salvini diceva a Radio 24: “Lasciarli affogare no, ma presi a bordo delle navi ci restino sulle navi”. E poi, quando le navi sono piene?

5) Respingere chi viene non da una guerra ma da un paese povero e che ha accordi con l’Europa per riprendersi i suoi cittadini è doveroso e possibile. E infatti lo si fa. Si respinge e non poco, nei limiti del possibile. Anche in Italia.

6) Gli immigrati delinquono, commettono reati come e più degli italiani. Ma non è questo che dà davvero fastidio alla gente, quel che la gente non tollera è la micro criminalità diffusa, anzi il fuori regola quotidiano: il pedaggio al posteggio, la richiesta pressante di elemosina, l’indecenza, la molestia, il piccolo spaccio…Giusto, intollerabile. E anche difficilmente arginabile perché l’immigrato trova in Italia un habitat sociale dove il “salto” delle regola di convivenza è comportamento di massa.

Questo e altro ancora andrebbe detto e fatto da un governo, non civile o buono, ma semplicemente attento a che la salute pubblica non sui ammali e perisca. Quel che ha un po’ fatto la Merkel: parole e fatti duri contro chi attacca gli stranieri. Berlino che dice: i profughi di guerra in Germania entrano. Ma se dici o fai questo, allora la gente vota Salvini e arrivano leggi  molto più dure contro lo straniero. Sembra obiezione ragionevole, non lo è.

Quando il sentir comune accetta che un albergatore possa essere tacciato di “tradimento della comunità” (della razza?) perché ospita rifugiati, quando la figlia di una coppia di coniugi massacrati per rapina probabilmente da un ivoriano attribuisce l’incommensurabile lutto e il feroce delitto alla politica e alla presenza stessa di stranieri sul suolo italiano, quando appaiono, anzi riappaiono i vagoni piombati, il filo spinato, la pubblicistica e le urla su “quelli” bestioni, bestie, incivili, rovina e sciagura delle nostre case…allora non c’è più via di mezzo.

La cattolicissima Polonia se ne fotte di salvare una vita che non sia polacca. L’Ungheria si esalta nel mandare armati alla frontiera. La Gran Bretagna si ritraveste da assolutamente bianca, anglosassone, protestante…Sono spezzoni di storia contemporanea che ci dicono che assomigliamo, stiamo assomigliando.

A chi? Quando si guardano i cinegiornali o documentari di un tempo o si leggono i giornali dei decenni passati o le ricostruzioni dei secoli scorsi spesso vien da chiedersi come sia stato possibile che la gente, almeno quella colta e istruita, non si rendesse conto che nel 1914…Come sia stato possibile che generali non capissero nel 1915 che era inutile mandare a morite in attacchi frontali contro la trincea nemica, come sia stato possibile che uomini di chiesa non capissero per secoli e secoli che scannarsi per un articolo di fede era mostruoso, come sia stato possibile che decine di milioni di tedeschi (e non solo tedeschi) non abbiano capito l’assurdità dell’attribuire la mala sorte (economica e non solo) agli ebrei, come sia stato possibile benedire come missione divina le spedizioni commercial-dinastiche dette Crociate, come sia stato possibile a casa nostra non sorridere e invece esaltarsi ai fez, fiocchi e mascelloni esibiti…

Ecco a chi stiamo assomigliando: ai contemporanei che non capirono, non seppero e non vollero capire. Potremmo, possiamo essere i nipoti storici ma legittimi e diretti dell’Europa dei pogrom e dei lager. Quindi non c’è più via di mezzo. Per mantenere netta, pulita e sana la vita associata delle comunità europee i governi dovrebbero dire con coraggio e sfrontatezza che non si tratta e media con chi li vuole morti e non lo dice ma morti li vuole e li considera sub umani. Dicono i politologi che un governo dire così non può perché la democrazia si basa sul consenso e il consenso nelle società contemporanee si ricontratta a sei mesi e quindi se dici così tra sei mesi, un anno sei tu a essere morto ammazzato nelle urne elettorali.

Sbagliano i politologi, è nel subire il condizionamento, il ricatto, nel dare legittimità e diritto di cittadinanza all’impossibile del respingimento totale e all’infamia del crepino pure che politicamente e socialmente si deperisce fino alla sconfitta. Si vadano a prendere i profughi di guerra, li si distribuisca in Europa, la si smetta di raccontare storie come quella del grande complotto per sostituire gli italiani (impressionante l’analogia con I Savi di Sion, best seller nazista sui piani ebraici per sostituire gli ariani, impressionante ma non troppo, la fonte culturale è la stessa) o anche solo frottole come quella della invasione che anche solo matematicamente non regge. Si rimpatri chi può essere rimpatriato, si metta in galera chi delinque una volta sbarcato in Europa ma si mettano fuori dai centri di detenzione quelli sbarcati o arrivati senza aver commesso alcun reato. E la si finisca di piangere sul quanto costa tutto questo.

Ma così finisce che la gente vota Salvini… Un governo che fosse in grado di pensare e di dire: chi se ne frega se votate Salvini. Se davvero lo farete, cari elettori, sarà vostra e non nostra la responsabilità e la scelta di incarnarsi nei nipoti dei pogrom, dei lager e del nemico esterno popol dannato.