Banche, 30% rimborso a “falliti”. Pure a chi prendeva il 7%?

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 9 Dicembre 2015 - 10:08 OLTRE 6 MESI FA
Banche, 30% rimborso a "falliti". Pure a chi prendeva il 7%?

Banche, 30% rimborso a “falliti”. Pure a chi prendeva il 7%?

Non ci vuole “la zingara per scoprire la ventura”…era un modo di dire popolare per sottolineare che era tutto facilmente comprensibile e conoscibile, solo che si volesse sapere e conoscere. Non ci vuole la zingara che legge le linee della mano per divinare il futuro neanche per conoscere e sapere il presente e il passato di molte, troppe, delle vittime nella storia di Carife, Cari Chieti, Banca Popolare dell’Etruria, Banca Marche. Insomma dei risparmiatori che, almeno nei titoli, giornali e televisioni continuano a battezzare in blocco “truffati” o “fregati”.

Nei titoli…perché basta avere la minima pazienza di aspettare il “servizio”, il testo, quel che c’è sotto il titolo per sapere che ancora l’altro ieri in una delle quattro banche fallite e salvate un conto corrente veniva remunerato con un interesse dell’1,5 per cento. Un conto corrente, chiunque ce l’abbia lo sa, in una banca diciamo così normale viene remunerato di fatto zero. I clienti di quelle quattro banche però prendevano l’uno o l’uno e passa per cento sui loro depositi. Depositi che peraltro nessuno ha toccato, interessi compresi.

Non solo, il servizio (in questo caso del Tg de La/) mostra come le famose obbligazioni (quelle il cui valore si è azzerato perché le banche che le avevano emesse sono rimaste senza soldi dopo averli buttati dalla finestra) remuneravano, pagavano chi le aveva sottoscritte e comprate a interessi del sette per cento circa. Non tutte ma molte delle obbligazioni pagavano così: sette e passa per cento. In una banca normale un’obbligazione paga oggi se va molto bene il due per cento e anche se comprata anni fa l’obbligazione difficilmente remunera sopra il tre per cento.

Dunque alcune, molte delle vittime, dei risparmiatori vittime da rimborsare, fino a che è durata hanno incassato ben più dai loro risparmi che tutti gli altri risparmiatori italiani. Succedeva perché le loro banche buttavano i soldi dalla finestra con speculazioni e prestiti poi inesigibili. E perché le loro banche buttavano i soldi anche nelle tasche dei loro dirigenti, consulenti e…clienti.

Uno che si vede pagato il conto corrente il doppio o il triplo delle altre banche, che incassa interessi doppi sulle obbligazioni, doppi se non tripli, oggi sarà anche vittima del crack. Ma fino a ieri è stato complice. Fino a ieri e dopo almeno due anni, se non tre, che le banche in questione erano sotto indagine. Nessuno di questi risparmiatori “truffati” ha avuto in questo tempo un soprassalto di prudenza. Fino a che andava…

Ora pare che ci si accinga a rimborsarli dell’azzeramento del valore delle obbligazioni (qualcuno follemente azzarda anche della perdita di valore delle azioni). La motivazione sarebbe “umanitaria”, cioè non si dovrebbe fare ma si fa per non lasciare in miseria la vecchietta o l’anziano cui hanno rifilato il bidone finanziario. Però fino a che è durato non era un bidone, anzi incassavano. E non erano e non sono tutti vecchietti e anziani più o meno raggirati.

Buona parte dei clienti ci stava, eccome se ci stava e sapeva dove stava. Ora vanno in giro con i cartelli “Vogliamo i nostri risparmi”. E attorno a loro è un coro di sostegno: associazioni, giornali, sindacati, partiti. Qualcosa scuciranno. Dei “nostri risparmi” però non dei loro. Dai risparmi di chi ha conto corrente che paga zero interessi e obbligazioni che pagano massimo il due per cento e azioni che rischiano il su e giù ogni giorno, da questi  risparmi nostri e non loro per via di tasse verrà il rimborso più o meno per tutti i clienti delle quattro banche fallite e salvate.

E il modo offende ancor più della sostanza: 130 mila sono in ballo, quanto scommettiamo che saranno 129.900 quelli che dimostreranno di essere poveri, senza un euro, ingannati e quindi meritevoli di aiuto “umanitario”? Evidentemente a intascare interessi al sette per cento erano poche decine e stai sicuro anche loro a loro insaputa.