Roma-Ue: in piazza contro i migliori 60 anni della nostra vita

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 23 Marzo 2017 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA
Roma-Ue: in piazza contro i migliori 60 anni della nostra vita

Roma-Ue: in piazza contro i migliori 60 anni della nostra vita (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Roma, 60 anni di Unione Europea e a migliaia sabato in piazza contro i 60 anni migliori della nostra vita. Ben sei i cortei e i raduni anti Europa, ecco chi sono, sta scritto nei manifesti che hanno affisso in tutta la città.

I fascisti di sempre e quelli di oggi. Continuano una battaglia antica, l’Europa unita nasce dalla sconfitta dei Reich e dei Fasci, l’Europa è coincisa con la loro rovina. I movimenti, le sigle e i partiti e partitini dell’estrema destra. Della destra non conservatrice o moderata, non della destra costituzionale  e della democrazia parlamentare. Ma apertamente la destra dei saluti romani e degli “A noi!”. E la destra nuova, i figli, la nuova generazione della stessa famiglia politica che oggi chiamano se stessi col nome “sovranisti”.

I leghisti che si sono scoperti con Salvini nazionalisti, i leghisti del “prima gli italiani”, quelli dei muri, frontiere e dazi, quelli delle radici e identità etniche, l’una che vive e trionfa tanto più quanto espelle e non si contamina con l’altra.

Quelli che hanno scippato alla storia il nome di “comunisti” e indossano un abito di sinistra che mal loro calza.

Gli anarchici (difficile ottengano dagli anarchici anti re e nazioni dei secoli scorsi il perdono per l’usurpazione del termine). I casseurs, i sempre intenti a qualche jacqueries, gli sfascia, i demolitori della cosa pubblica in qualsiasi forma essa si presenti. Cioè le avanguardie della piccola borghesia (non ceto medio) che quando carica in preda a panico da incombente privazione di status come mandria carica e travolge, se stessa e le garanzie e la libertà dei paesi in cui vive.

Gli illusionisti e gli illusi, quelli che immaginano esista lì a un passo un ben di dio di risorse, soldi, assistenza, sussidi, redditi e posti di lavoro e che, liberandosi della cattiva Europa che il ben di dio lo sequestra per ingordigia e cattiveria, il ben di dio affluirà nelle loro mani, confluirà nelle loro tasche.

Tutti insieme e ciascuno per se stesso in piazza contro i migliori 60 anni della nostra vita.

Sessanta anni di pace ininterrotta sul Continente. Niente guerra dopo la guerra civile europea durata dal 1914 al 1945. Pace per 60 anni, mai si era verificato in due millenni di storia. E’ questa è verità, fatto, vita.

Sessanta anni di redditi mai così alti nella storia delle nazioni e degli individui. Nessuno può contestare neanche in delirio che i popoli e le famiglie non hanno mai vissuto con redditi così alti.

Sessanta anni di consumi mai così alti e crescenti. Qualcuno immagini i consumi di un europeo negli anni ’50 e li paragoni a quelli di oggi. Come paragonare i consumi del terzo a quelli del primo mondo.

Sessanta anni di protezione sociale come mai. Le pensioni, la sanità, l’assistenza, il welfare mai visti primi di questi 60 anni. Prima non esistevano.

Sessanta anni di diritti come non mai estesi e mai così estesi come in Europa in nessuna altra parte del mondo. Diritti politici, religiosi, sindacali, di parola, opinione, associazione. Sessanta anni di diritti e diritto che anche lo Stato di diritto non era certo la regola in Europa prima di questi 60 anni.

Sessanta anni di libertà come non mai e come mai altrove. Libertà di pensiero, di costumi, di idee, di Costituzioni.

Tutto questo, cioè i migliori 60 anni della nostra vita (quelli che hanno avuto in sorte di vivere in altri tempi e luoghi se la sognavano una vita così, anzi neanche l’avrebbero immaginata in sogno) hanno coinciso con i sei decenni dell’Europa Unita, dell’Unione Europea. Solo un caso?