Giù tasse su aziende stipendi, niente manovre..E’ Tsipras? No, Renzi. Mannaggia!

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 27 Febbraio 2015 - 16:43 OLTRE 6 MESI FA
Giù tasse su aziende stipendi, niente manovre..E' Tsipras? No, Renzi. Mannaggia!

Foto d’archivio

ROMA – Abbassare il costo del lavoro, cioè una parte notevole delle tasse che pagano le aziende. Lo hanno sognato e raccomandato per anni (decenni?) Cgil, Cisl e Uil. Mica solo Confindustria. Lo hanno sostenuto e consigliato economisti italiani e stranieri e istituzioni finanziarie e monetarie e Banche centrali e Fondi Monetari e Accademie e Università. Lo hanno chiesto in ogni Consiglio comunale e in ogni convegno e in ogni intervista e in ogni tal-show (almeno fino a che ospiti e conduttori di talk show si sono attardati a sapere sia pur vagamente cosa sia e come si abbassa o si alza il costo del lavoro). Beh, è successo: con la legge detta di stabilità per tre anni le aziende che assumono a tempo indeterminato non pagano contributi. Il costo del lavoro pro capite è stato abbassato di circa 9.000 euro.

Evitare, scansare le manovre di bilancio, quella roba per cui di solito ogni anno o perché hai speso troppo o perché hai incassato poco o perché hai troppi e crescenti debiti quelli che hanno in comune con te la moneta ti chiedono/obbligano a “rientrare”. Cioè a fare la “manovra aggiuntiva”, insomma tagli e tasse d’annata. Il compito che ogni opinione pubblica d’Europa assegna al suo governo. Il compito che in Italia pochissimi sono riusciti a svolgere nelle ultime due legislature. La richiesta di ogni sindacato, associazione. La speranza di ogni contribuente. Beh, è successo. La Commissione Europea, esaminata la legge di bilancio italiana ha detto che per il 2015 non serve in Italia una manovra aggiuntiva. Punto, stop. Magari nel 2016 ma più no che sì. Comunque nel 2015 niente manovra di “rientro”.

Abbassare le tasse sulla busta paga (per chi ce l’ha). E’ stata la bandiera, la speranza, il sogno degli economisti e dei politici anti austerità alla tedesca. La rivendicazione di ogni sindacato. La promessa in ogni campagna elettorale. Con l’aggiunta, sempre sottolineata, di abbassarle prima e soprattutto per i redditi bassi. Beh, è successo: il lavoratore dipendente in Italia con reddito annuo fino a circa 1.500 euro netti mensili paga circa mille euro di tasse in meno rispetto a quanto non accadeva nel 2013. E così sarà in maniera fissa, non una tantum nel 2014. Magari le tasse non sono calate per i lavoratori autonomi e di certo non è stata frenata la spesa pubblica, anzi della spending review si è smarrito il ricordo, diciamo che ci si è arresi. Però già abbassare le tasse su aziende e stipendi senza incorrere in manovre di rientro è stato a lungo considerato, a destra e anche a sinistra, come il massimo che in governo potesse fare. Anzi, il massimo cui potesse aspirare senza però riuscirci appieno.

Beh, è successo. Qualcuno lo ha fatto succedere. Chi, Tsipras? Tsipras in una lotta strenua contro la Merkel, Tsipras in nome del popolo contro le Banche, Tsipras finalmente al governo, Tsipras il vendicatore di ogni vittima dell’austerità? O forse è stata la Le Pen con la sua azione di smontaggio e controllo delle malefatte ed errori governativi di Hollande? E’ stata la Le Pen ad ottenere meno tasse e niente manovra minacciando uscita dall’euro e dall’Europa? In Italia tanti si alleano, si intestano, si identificano, invocano uno Tsipras oppure un/una Le Pen. E’ stato nel segno dell’uno o dell’altro che si sono abbassate le tasse su aziende e stipendi senza pagare dazio di una manovra di rientro?

No, è stato Renzi. Mannaggia! Che peccato! Chi? Renzi l’autoritario, il mortificatore dei Parlamenti, l’usurpatore della “Ditta” Pd, il nemico della democrazia, l’amico della Merkel, quello che tifa per la viola e ci ha pure il neo e veniva dalla Margherita, magari ha anche conosciuto Rutelli e poi non è neanche vero che aveva un flirt con la Boschi? Chi, quello con tutti questi vizi e difetti? Beh, non c’è gara. Metti su due piatti della bilancia e pesa: uno Tsipras o una Le Pen di qua e un Renzi di là. Dateci quindi uno Tsipras o un/una Le Pen italiani che di meno tasse su aziende e salari e niente manovra non sappiamo che farcene se ce li porta un cattivone come Renzi Matteo