Andreas Lubitz, 2 falle in sicurezza di Germania: come l’Italia? forse peggio

di Pino Nicotri
Pubblicato il 28 Marzo 2015 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA
Andreas Lubitz, 2 falle in sicurezza di Germania: come l’Italia? forse peggio

Andreas Lubitz, 2 falle in sicurezza di Germania: come l’Italia? forse peggio

Proprio quando la Germania gioca un ruolo sempre più egemone sull’intera Comunità Europea ecco che il tragico disastro dell’aereo delle linee aeree tedesche Germanwings fa precipitare anche il mito dell’efficienza teutonica. Si scopre infatti che la sicurezza aerea della virtuosa Germania fa acqua da troppe parti.

La prima falla è quella provocata dal fatto che un pilota malato come Andreas Lubitz, soggetto perfino a ricoveri, abbia potuto farla franca e sedere come copilota alla guida di un bestione come l’Airbus A320 per portarlo al massacro dei 150 passeggeri.

La seconda falla è stata provocata dal fatto che anche le linee aere tedesche avevano stabilito fino a ieri la prassi che la porta corazzata di accesso alla cabina di pilotaggio poteva essere bloccata in modo che neppure il pilota comandante potesse aprirla. È francamente stupefacente che nessuno abbia pensato di dotare i singoli comandanti di aerei di linea di una password personale, conosciuta ognuna solo al diretto interessato, o di una chiave personale con la quale poter aprire la porta o tramite l’apposito display numerico posto a ridosso della cabina di pilotaggio, oppure manualmente. Poiché anche in un aereo può verificarsi un guasto alle linee elettriche, è evidente l’utilità del poter aprire la porta manualmente, con un’apposita chiave metallica anziché virtuale. Speriamo ora che tutte le linee aeree, non solo quella tedesche, si dotino di questi accorgimenti.

La terza falla consiste nel fatto che a un pilota con appena poco più di 800 ore di volo, qual era Lubitz, possa venire affidata la guida di un velivolo di grandi dimensioni sia pure per i pochi minuti necessari al comandante per andare alla toilette. Di norma un buon pilota è tale dopo qualche migliaia di ore di volo in cabina di pilotaggio.
E dato che ci siamo: poiché le toilette degli aerei sono minuscole, perché non dotare tutte le cabine di guida dei grandi aerei civili di una toilette per i soli piloti? In definitiva un pilota potrebbe essere preso in ostaggio anche mentre va o esce dalla toilette utilizzata anche dai passeggeri.

Insomma, a riprova che più o meno “tutto il mondo è paese”, anche la Germania commette errori grossolani quali di solito si ama addebitare all’Italia. Speriamo quindi che questa dolorosa tragedia insegni alla signora Angela Merkel ad essere un po’ meno “la prima della classe” con gli altri partner europei, compresa la bistrattata Grecia.

Come che sia, è evidente che non è sufficiente da sola le decisione appena presa dalle linee aeree europee di non permettere più che un pilota possa restare solo ai comandi di un aereo di linea.

In Italia purtroppo non è mancato un odioso caso di sciacallaggio “politico”. La deputata di Forza Italia Daniela Santanchè, non nuova alle battute infelici, si è fiondata su Twitter già alle alle 00,41 del 26 marzo per cinguettare questa doppiamente infelice domanda da tre punti interrogativi: “Che origini hanno i piloti dell’autobus caduto???”. Domanda due volte infelice. La prima volta per l’evidente tentativo di buttare la croce addosso a un qualche tipo di terrorismo, ovviamente islamico, o comunque agli extracomunitari anche se diventati ormai cittadini europei. La seconda volta domanda infelice per l’errore marchiano e gaffe supplementare di confondere un Airbus con un autobus.
Assodato che i due piloti sono tedeschi, di “pura razza ariana”, compreso quello che ha ucciso se stesso, il suo comandante e 150 passeggeri, la signora Santanché non ha avuto il buon gusto di scusarsi per la sua improvvida iniziativa propagandistica comunque piuttosto odiosa.