Le tette di Kate Middleton: se valeva per Berlusconi, vale anche per lei

di Pino Nicotri
Pubblicato il 19 Settembre 2012 - 06:09 OLTRE 6 MESI FA

Per carità, che Silvio Berlusconi sia stato un danno per l’Italia anche e non solo come politico e capo del governo e che pertanto vada esorcizzato, lo si può capire. Ma a furia di dargli tutte le colpe, comprese quelle che magari non ha, e a furia di contraddirsi clamorosamente pur di dargli addosso si finisce dalla parte del torto.

Prendiamo per esempio questa strana faccenda della pubblicazione sul settimanale Closer, proprietà della Mondadori e quindi di Berlsuconi, delle foto con le tette en plein air della signora Kate, moglie del signor William Windsor, erede al trono d’Inghilterra.

Sbalordisce il tripudio con il quale giornali repubblicani fin dal loro nome, come per esempio l’italiana Repubblica, hanno salutato la decisione del tribunale di Nanterre di vietare la pubblicazione di quelle foto e di condannare la Mondadori al pagamento di 10 mila euro per ogni giorno di ritardo nel fare sparire dalle edicole la rivista galeotta. Si iniziano gli articoli addirittura con un poco ironico “Giustizia è fatta” e si applaude perfino alla sospensione, che pare sia in realtà un licenziamento, del direttore dell’Irish Daily Star che quelle foto aveva rilanciato. Per fortuna i magistrati di Nanterre hanno giurisdizione solo in Francia, perciò la loro sentenza non vale nulla né in Italia, dove le foto sono state riprese dal settimane anch’esso mondadoriano Chi, né in Irlanda, patria dell’Irish Daily Star.

E per fortuna non hanno ordinato il sequestro del numero di Closer, misura che sarebbe stata censura gravissima, in particolare per un Paese come la Francia, patria delle libertà repubblicane. Hanno però ordinato la consegna “entro 24 ore” ai signori Kate e William delle foto seni al vento, e non si capisce perché mai qualcosa che non appartiene a quella coppia debba esserle consegnato togliendolo a qualcuno. “C’è un giudice a Berlino”, ma non a Nanterre?

Tutto ciò premesso, credo ci siano da fare due considerazioni. La prima è che se accusiamo Berlusconi di non avere impedito la pubblicazione delle foto significa che riconosciamo agli editori il potere di dare ordini ai direttori dei loro giornali su temi che di fatto sono giornalistici, per quanto di livello basso o pecoreccio. Davvero l’odio verso Berlusconi ci ha accecato fino a questo punto?

La seconda considerazione da fare è la seguente: perché mai nel 2009 applaudivamo il fotografo Antonello Zappadu, che con le sue famose foto aveva violato la privacy di Berlusconi e dei suoi ospiti, uomini e donne, nel giardino della sua villona in Sardegna, mentre ora diamo addosso a chi ha violato la privacy della coppia di inglesi? I potenti teleobiettivi di Zappadu fotografarono nel maggio 2008 anche Mirek Topolanek, fino all’8 maggio 2009 primo ministro ceco e presidente del consiglio europeo, completamente nudo e col pene a mezza erezione grazie ad alcune belle presenze femminili. C’è qualcosa di più intimo di un pene in erezione o comunque della nudità per giunta in un luogo privato? Kate sì, Topolanek no? E perché mai, vista l’eguaglianza di tutti i cittadini europei di fronte alla legge in qualunque Paese della Comunità Europea?

L’uso dei due pesi e due misure è sempre cosa pessima, perché non onesta. E resta cosa pessima e non onesta anche quando un tale uso lo si applica nei confronti di Berlusconi pur di dargli comunque addosso.