Matteo Renzi. Ostacolarlo è pericolo per l’Italia, suicidio per il Pd

di Paolo Gentiloni
Pubblicato il 30 Marzo 2014 - 08:52 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi. Ostacolarlo è pericolo per l'Italia, suicidio per il Pd

Matteo Renzi. Ostacolarlo è pericolo per l’Italia, suicidio per il Pd

ROMA – In  Italia c’è aspettativa enorme verso l’innovazione che Matteo Renzi e il suo Governo promettono di portare. E non solo in Italia l’attesa è grande, ma anche all’estero, in particolare presso quel complesso mondo che sono gli investitori internazionali, dal cui sentimento dipende il valore dei nostri titoli di Stato, dal quale dipende, a sua volta, metà della nostra ripresa.

Il peso di tutto ciò grava in prevalenza sul Pd, il Partito democratico di cui Matteo Renzi è espressione, il partito che dà la cifra al Governo e che non si può sottrarre alle sue responsabilità. Responsabilità vuole dire anche mettere da parte divergenze e rancori e guardare avanti, all’interesse dell’Italia.

Matteo Renzi ha assunto, nell’ultimo anno, un significato simbolico, di ultima speranza, per l’Italia e anche per il Pd, al punto che non mi sembra banale, dal punto di vista del marketing elettorale, la proposta di Matteo Ricci di inserire il nome del segretario nel simbolo.

Per questo, parlando fuori dai denti, il Pd non deve dare l’impressione di volere smontare pezzo a pezzo il pacchetto del Governo su economia e lavoro, e di prendere a bersaglio lo stesso Matteo Renzi.

In direzione del Pd ho usate una espressione un po’ più colorita, rompere…, che però dà l’idea di una volontà che non è politica, ma istintiva, inconscia e anche un po’ incosciente.

Corrisponde, quella espressione molto gergale, al sentimento della gente comune, traduce senza mediazione quello che mi dice la gente per strada; mi fermano e mi dicono: “Onore’, non gli rompete er .. a Renzi”.

Nel pacchetto del governo tante cose sono migliorabili ma il Pd deve fare attenzione a non apparire come quelli che sfogliano il pacchetto come un carciofo: questo va bene, questo va meno meglio. Il pacchetto è tutto assieme.

Attenzione a dare l’impressione di prendere pezzo a pezzo il pacchetto e smontarlo: sarebbe un suicidio politico.

Il caso più eclatante di questo cupio dissolvi è costituito dalla reazione al decreto Lavoro: io eviterei di dire che è di destra, visto che è di Giuliano Poletti, fino a ieri capo delle Coop.

Difendere l’esistente non ha portato a niente. Per convincersene, basta rispondere a questa domanda: ha funzionato il meccanismo di avviamento al lavoro o il problema più grande che abbiamo è la disoccupazione giovanile?.