Giuseppe Turani: “Le pensioni in cabina elettorale”

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 4 Novembre 2017 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA
pensioni-cabina-elettorale

Giuseppe Turani: “Le pensioni in cabina elettorale”

ROMA – Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo anche su Uomini & Business con il titolo “Le pensioni in cabina elettorale”. Blitz Quotidiano lo ripropone ai suoi lettori:

“Siamo in piena campagna elettorale e quindi accadono cose che normalmente non accadrebbero. I bonus piovono sugli italiani come fiocchi di neve a Natale. E adesso tocca alle pensioni. Poiché la speranza di vita degli italiani si è allungata, in base a quanto disposto a suo tempo dalla legge Fornero, l’età pensionabile va alzata. Si deve andare in pensione più tardi, cioè. Con i nuovi calcoli si dovrebbe andare in pensione non prima dei 67 anni, a partire dal 2019.

Sotto elezioni una decisione del genere? Nemmeno per idea. E ecco allora che il parlamento si è riempito di iniziative dei vari partiti per scongiurare l’evento (ovviamente non gradito a alcun elettore).

C’è un po’ di tutto. I più sfacciati (Sel, M5s e Lega) chiedono semplicemente di sospendere l’innalzamento automatico dell’età pensionabile fino al 2022 o fino al 2020. Da altre parti si suggerisce di non tenere conto della legge Fornero (in questo caso) per i lavori usuranti (categoria ampliabile con una certa discrezione).

Insomma, in vari modi si cerca di “proteggere” gli elettori garantendo loro che non dovranno lavorare più a lungo di quanto previsto fino a ieri. Il tutto a danno delle casse pubbliche e dell’equilibrio finanziario dei conti dello Stato, che verrebbero gravemente compromessi da una decisione di sospensione come quella chiesta da molte forze parlamentari.

Il Pd, che bene o male è il partito di governo, cerca di salvare capra e cavoli. E quindi propone solo di aspettare sei mesi prima di prendere una decisione (qualunque essa sia). In pratica dice: lasciateci fare le elezioni, poi chi verrà deciderà.

E’ persino quasi inutile commentare. Gli automatismi previsti dalla legge Fornero hanno contribuito a suo tempo a farci uscire da una gravissima crisi finanziaria (spread a 600, ricordate?) e ancora oggi sono uno degli elementi-base della fiducia che i mercati ci attribuiscono. Cancellarli significherebbe gettare le premesse di una nuova crisi dalle dimensioni oggi non valutabili e che andrebbe poi “risanata” con misure anche più pesanti.

Ma sotto elezioni non ci sono regole. Ci sono solo, appunto, le elezioni.

Unico dissenso: quello del governo, che sembra deciso a chiudere la trattativa sulle pensioni”.