Piero Ambrosi, vitalizio da 3.108 euro al mese per soli 18 minuti in carica

di Pierluigi Franz
Pubblicato il 19 Gennaio 2014 - 16:55 OLTRE 6 MESI FA
Piero Ambrosi (foto dal Web)

Piero Ambrosi (foto dal Web)

ROMA – Piero Ambrosi, consigliere regionale del Pd in Lazio, ha battuto tutti i record, conquistando un vitalizio  di 3.108 euro al mese per essere rimasto in carica solo 18 minuti di riunione di Consiglio della Regione Lazio.  Lo ha confermato domenica 19 in tv a “L’Arena” su Rai 1 l’ex tesoriere regionale Franco Fiorito, meglio noto alle cronache come “Batman”, ha confermato: Piero Ambrosi (Pd) ha diritto a 3.108 euro al mese èer soli 18 minuti di “lavoro”  Non è uno scandalo? La notizia era stata diffusa il 9 gennaio da Mario Giordano sul sito Sanguisughe.com.

Piero Ambrosi non ne ha colpa, è il sistema che fa schifo. Ecco come funziona. Piero Ambrosi  “è diventato consigliere regionale del Lazio l’8 gennaio, in sostituzione di un collega dimissionario. Ciò significa che non andrà mai in aula, non parteciperà a una commissione, non produrrà un’interrogazione, non darà alcun contributo alla collettività.  “Il 25 febbraio, appena saranno proclamati i nuovi eletti alla Regione, il suo mandato sarà finito senza avergli mai dato la soddisfazione di sedere una volta davvero sul suo seggio, dal momento che il Consiglio è chiuso. “Eppure Piero Ambrosi, classe 1957, di Tivoli, per questi 47 giorni da eletto avrà diritto al vitalizio. Gli basterà pagare un po’ di contributi per colmare la differenza e voilà, il gioco è fatto, 3.800 euro al mese gli correranno in tasca per il resto della sua vita. 3.800 euro al mese come ricompensa per aver fatto finta di fare il consigliere regionale 47 giorni, non male no?”. 

L’elenco dei vitalizi della Regione Lazio è piena di sorprese come ironizza Sergio Rizzo sul Corriere della Sera:

Nel dicembre 2013 sono stati pagati 266 assegni: ben 49 in più rispetto a quelli di tre anni prima per una spesa di un milione 635.917 euro. Il che significa 19 milioni 631.004 euro in un anno. Ovvero un terzo dell’intero bilancio regionale.

Gli esempi, non mancano:

Francesco Carducci, per esempio, capogruppo dell’Udc nel Consiglio regionale dal 2010 al 2013, compirà 51 anni il 13 gennaio prossimo: a dicembre ha avuto diritto a 2.467 euro netti. E poi Isabella Rauti, classe 1962, eletta nel 2010 nel listino Polverini, figlia dell’ex segretario missino Pino Rauti, e consorte dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, nominata a giugno del 2013 da Angelino Alfano consigliere per le politiche di contrasto alla violenza di genere: 2.611 euro. E l’ex assessore all’Ambiente della giunta di Renata Polverini Marco Mattei, 50 anni compiuti lo scorso 29 ottobre: 2.467. Stessa cifra per Paolo Cento (luglio 1962) ex deputato Verde, ex sottosegretario all’economia, «Er Piotta» per gli amici. Circa la metà dei 4.861 che spettano al suo ex collega di partito Angelo Bonelli, di soli venti giorni più giovane ma che in Regione ha fatto due mandati.
Ancora. A Fabio Desideri (1961), vicepresidente della commissione urbanistica, 2.467 euro. Come pure al suo coetaneo socialista Daniele Fichera. Nella chilometrica lista figurano anche i 3.598 euro del vitalizio di Luciano Ciocchetti, ex assessore e vicepresidente della Regione, classe 1958: coscritto dell’ex governatore Piero Marrazzo, cui di euro al mese ne spettano invece 3.187. C’è poi Laura Allegrini (1960), per due mandati consigliere di An: 4.705 euro mensili. Insieme all’ex presidente pidiellino della Provincia di Frosinone Antonello Iannarilli (3.758 euro). E al cinquantunenne Stefano De Lillo, eletto con Forza Italia e titolare di un assegno da 4.232 euro, il quale ha lasciato il testimone a suo fratello Fabio, alfaniano: uno di quelli che nel nuovo Consiglio regionale possono vantare illustri parentele.